Crisi Siriana
La guerra umanitaria della NED e della FIDH in Siria
- Dettagli
- Categoria: crisi siriana
- Visite: 5381
Inchiesta, novembre 2011 - La National Endowment for Democracy, o NED, è una organizzazione che si presente come una ONG che si occupa ufficialmente del “rafforzamento delle istituzioni democratiche nel mondo”. Ma si tratta in realtà di un organismo finanziato al 95% dal Congresso degli Stati Uniti. Essa è stata creata nel 1982 dall’amministrazione Reagan (nella foto, il logo della Fidh)
Revue de presse-Agora Vox, 7 novembre 2011
La guerra umanitaria della NED e della FIDH in Siria
Julien Teil
La National Endowment for Democracy, o NED, è una organizzazione che si presente come una ONG che si occupa ufficialmente del “rafforzamento delle istituzioni democratiche nel mondo”. Ma si tratta in realtà di un organismo finanziato al 95% dal Congresso degli Stati Uniti. Essa è stata creata nel 1982 dall’amministrazione Reagan.
La natura della NED ha indotto molti intellettuali e ricercatori contemporanei a descriverla come una struttura utilizzata dai servizi segreti USA per rovesciare i regimi non graditi al Dipartimento di Stato.
Questa critica è stata sostenuta soprattutto da Olivier Guilmain, ricercatore alla CECE (Centre d’Etudes Comparatives des Elections), nel corso di una sessione informativa del Senato francese a proposito dell’impegno finanziario del processo elettorale. Infatti la NED finanzia alcuni partiti di opposizione in numerosi paesi e presta una particolare assistenza agli esiliati e agli oppositori dei regimi invisi al Dipartimento di Stato USA.
In Siria, il Damascus Center for Human Right Studies è la principale organizzazione finanziata dalla NED. Essa è anche partner della FIDH (Fédération internationale des droits de l’homme). E quest’ultima ha ricevuto 140.000 dollari USA da parte della NED dopo una riunione tra Carl Gershman e alcune sedicenti organizzazioni francesi per i diritti dell’uomo. L’interlocutore francese della NED è stato François Zimeray, l’ex Ambasciatore per i diritti dell’uomo dell’ex Ministro degli Affari esteri Bernard Kouchner. A questa riunione che si è tenuta nel dicembre 2009, erano presenti: Il Comité Catholique contre la Faim et pour le Développement (CCFD); la sezione africana dell’AEDH (Agir Ensemble pour le Droits de l’Homme); Reporters Sans Frontières; SOS Racisme e la FIDH.
La Féderation Internationale des droits de l’Homme è dunque un partner ufficiale della NED, come dimostra anche il sostegno offerto alle accuse dell’ex segretario generale della Lega Libica dei diritti dell’uomo – anch’essa federata alla FIDH – contro il governo di Muammar Gheddafi. Ed è proprio la Lega libica, appoggiata anche dalla ONG U.N Watch, che è all’origine delle procedure diplomatiche contro la Jamahiriya Araba Libica.
In Siria il Dr. Radwan Ziadeh è il direttore del Damascus Center for Human Rights Studies. La sua biografia, più che impressionante, dimostra il suo impegno in favore della politica estera degli Stati Uniti in Medio Oriente. Egli è soprattutto membro della Middle East Studies Association (MESA) ed è il direttore del Syrian Center for Political and Strategic Studies di Washington. Era anche presente accanto a Aly Abuzakuuk – uno dei responsabili della NED in Libia – nel corso della Tavola Rotonda dei Democracy Awards, il premio assegnato dalla NED ai “militanti dei diritti dell’uomo”.
Vi sono peraltro forti somiglianze tra il processo della guerra umanitaria in Libia e quello che si sta preparando contro la Siria. Infatti U.N Watch, l’organizzazione che coordina l’attività della NED e della FIDH a Ginevra, ha già lanciato diverse petizioni contro il regime di Bachar Al-Assad. Per far ciò sono già state presentate contro la Siria le stesse accuse di massacri che furono promosse dall’ex segretario della Lega Libica dei diritti dell’uomo, Sliman Bouchuiguir, al Consiglio dei Diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite.
Occorre dunque denunciare queste procedure, tanto più che la storia recente ci ha dimostrato che simili accuse non sono state dimostrate nel caso della Libia e che esse non si fondano su alcuna solida prova, contrariamente a quanto sostenuto dalla Corte Penale Internazionale.