Crisi Siriana
E' necessario attivare in Siria dei Gruppi di Legittima Difesa (GLD)
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E’ necessario attivare in Siria dei “gruppi di legittima difesa” (GLD)
Djerrad Amar
La crisi siriana si risolverà sul campo di combattimento in Siria!
Quando i gruppi armati (di opposizione) si renderanno conto della loro imminente sconfitta e del rischio di essere completamente sterminati, scapperanno, si consegneranno o attueranno delle operazioni suicide. In questo caso l’Occidente, in particolare gli Stati Uniti, troverà il modo, la tattica per abbandonare la sua avventura in Siria. Ma fin quando sarà ancora possibile rimpiazzare i gruppi annientati, la pressione continuerà o addirittura si accentuerà. Mentre nel caso che sia la maggior parte di loro ad essere sterminata, sarà difficilissimo ricostituirli, perché questo richiede tempo, tattiche, reclutamenti, formazione e molto denaro.
In Siria, essendo vastissime le frontiere attraverso cui passano la maggior parte dei gruppi armati e delle armi che giungono da diversi paesi arabi, l’esercito siriano ha dovuto adottare tattiche specifiche col Libano, la Giordania, ma soprattutto la Turchia, attraverso la quale si infiltra il grosso dei terroristi e degli armamenti.
A noi sembra che il momento sia propizio per dare il “colpo di grazia” ai gruppi nemici, adottando e facilitando la costituzione di gruppi di auto-difesa da parte della popolazione; come in Algeria. Non si tratta affatto di rimediare a delle “carenze” – l’esercito siriano è ben conosciuto per essere forte, unito, organizzato, esperto ed efficiente – ma di integrare i gruppi di auto-difesa come ausiliari volontari, col compito precipuo di difendere la loro “riserva”, vale a dire le loro case, i loro quartieri, i loro villaggi, le loro borgate, i loro casali, le loro aziende da una occupazione o da una eventuale occupazione da parte di gruppi terroristi.
Questa tattica ha prodotto risultati terrificanti per i gruppi (terroristi) armati in Algeria, ed è stata determinante per il loro annientamento. I gruppi terroristi si sono trovati in un reticolo infernale. Venivano tenuti sotto pressione notte e giorno senza che fosse loro concessa alcuna possibilità di movimento. Un solo villaggio aveva cominciato in Kabylie e la maggior parte, di quelli che erano colpiti o che rischiavano di esserlo, ne hanno seguito l’esempio. In meno di 2 anni (gli abitanti dei villaggi si armavano nella misura in cui constatavano il successo di chi li aveva preceduti) la crisi si è risolta come per incanto, dopo aver persistito per circa 6 o 7 anni. Ai terroristi non è restata altra scelta se non il suicidio o la resa.
Questi GLD si chiamavano i “Patrioti”. Erano composti da volontari (ex dell’esercito, della polizia, da giovani che avevano fatto il servizio militare, da giovani e meno giovani volontari, e perfino da “vecchi” che avevano fatto la Rivoluzione del 1954 contro il colonialismo francese).
I Siriani si trovano di fronte dei gruppi terroristi che praticano le stesse tattiche, gli stessi metodi, con gli stessi obiettivi e collegamenti di quelli che hanno operato in Algeria.
Sembra che i cittadini dei quartieri cristiani di Aleppo siano stati appena armati da parte dell’esercito regolare siriano per sorvegliare e respingere gli attacchi dell’Esercito Siriano Libero (ESL), dal momento che sono vittime di continue atrocità da parte di questi gruppi. Vedremo che in breve tempo molti altri ne seguiranno l’esempio.
L’esercito deve favorire la costituzione dei gruppi che ne fanno richiesta. Ovviamente dovranno essere fatte le verifiche di sicurezza necessarie.
Tutti dovranno essere inquadrati e organizzati da elementi dell’esercito. Seguendo questa tattica, l’Algeria ha affrettato l’eliminazione dei terroristi! I risultati si sono visti fin dalle prime settimane.
Questi “GLD” devono solo proteggere gli spazi in cui risiedono, giorno e notte. In caso di avvicinamento del nemico, tutti i componenti del gruppo vengono allertati, come anche i gruppi delle località vicina (per il caso che vi sia bisogno di un loro aiuto). Gli abitanti ricevono le istruzioni per segnalare qualsiasi movimento sospetto.
A seconda della grandezza dell’agglomerato: si tratta di costituire gruppi di 5, 10, 15, 20 persone originarie della stessa località che possono raggrupparsi tra loro in caso di operazioni importanti. L’armamento deve essere semplice e leggero. Tutti devono essere muniti di uno strumento di comunicazione. Solo il capo del gruppo comunica con i suoi, coi capi degli altri gruppi e col Quartier Generale, che è un posto della Gendarmeria o dell’esercito a seconda dei casi. Un ufficiale è a capo dei gruppi della regione, il cui numero non deve essere eccessivo.
I gruppi devono essere inquadrati da elementi dell’esercito nel corso di tutte le operazioni militari pianificate nella regione.
E’ un protocollo modulabile. Ogni paese e regione ha le sue specificità e particolarità.
Ovvio che non si tratta di armare tutti i quartieri, villaggi ecc. ma solo quelli che ne fanno richiesta, sia per necessità o perché il luogo è strategico.
A nostro avviso è la soluzione appropriata ed è facile da mettere in esecuzione. I Servizi siriani sembrano avere compreso l’utilità di questi ausiliari “GLD” per evitare attività dispersive del proprio esercito che è nel mirino del nemico. La tattica è tanto efficace e determinante che noi vedremo presto i nemici e i complottardi in Siria urlare il loro sgomento di fronte alle “milizie di Bachar”, “squadroni della morte”, “debolezza dell’esercito” e tutto quanto (in italiano nel testo, ndt) come fanno continuamente d’altronde, fin dall’inizio della crisi. Tanto vale farlo con in più un risultato garantito e rapido. Visti i risultati, tutti resteranno immediatamente muti come pesci.
Quello che è certo è che con questa tattica i gruppi armati terroristi saranno braccati, obbligati a spostarsi di quartiere in quartiere, di casale in casale, di villaggio in villaggio fino all’impasse e poi alla loro estinzione. Vedremo allora se questo occidente persisterà nei suoi funesti progetti.