Crisi siriana, agosto 2013 - Il gas Sarin a Damasco? E’ un crimine jihadista. E Fabius – Hollande – Bernard Henri Levy mentono. E, insieme a loro, tutti i media della NATO. Ma questa non è una novità. Ecco le prove in video, filmate dalla TV siriana e da Russia Today, l’emittente russa (nella foto, jihadisti in Siria)






I video che dimostrano che sono i “ribelli” siriani responsabili dell’uso di armi chimiche

Gas Sarin: Sono stati i “ribelli” e non l’esercito di Assad

Luc Michel
 
Il gas Sarin a Damasco? E’ un crimine jihadista. E Fabius – Hollande – Bernard Henri Levy mentono. E, insieme a loro, tutti i media della NATO. Ma questa non è una novità. Ecco le prove in video, filmate dalla TV siriana e da Russia Today, l’emittente russa:

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Siria. Sono stati i terroristi dell’ESL (Esercito Siriano Libero, una delle milizie dei “ribelli”) a portare del gas
nervino, ad avere aperto un bidone di gas sarin – fornito dall’Arabia Saudita e/o da Israele – nel settore di Djobar, uccidendo almeno 355 civili. Il sionista Laurent Fabius e il burattino Hollande sono complici degli assassini.
 
Un combattimento accanito è in corso tra le truppe siriane e i “ribelli” nel quartiere di Djobar, nel Rif di Damasco (la grande banlieue), dove un deposito di armi chimiche è stato scoperto il 24 agosto scorso dalle truppe governative, ha annunciato la televisione ufficiale siriana.
 
Secondo TV Siria, alcuni soldati hanno scoperto diversi barili che si ritiene contengano sostanze tossiche, insieme a un gran numero di maschere antigas. Le scritte sui barili indicano che sono stati fabbricati in Arabia Saudita.
 
Vengono anche menzionati molti casi di “asfissia” tra i soldati che sono entrati a Djobar. Il Sarin, come il gas nervino, è infatti “persistente”.
 
Mercoledì il ministro degli affari esteri iraniano aveva già dichiarato al suo omologo turco che, se l’informazione di un attacco chimico fosse stata confermata, “certamente responsabili” dovevano essere considerati i “ribelli”.
 
Una prova supplementare? La sedicente “opposizione siriana” non si mostra disponibile a garantire la sicurezza degli esperti dell’ONU, e ciò ostacola l’avvio di una inchiesta sull’uso di armi chimiche a Djobar, ha dichiarato venerdì il portavoce del ministero russo degli affari esteri, Alexandre Loukachevitch. “L’opposizione rifiuta di fornire segnali oggi indispensabili, anche per ciò che concerne la propria disponibilità a garantire la sicurezza e l’efficacia del lavoro degli esperti dell’ONU”, si legge nella dichiarazione del portavoce messa in rete sul sito della diplomazia russa.
 
Questo atteggiamento impedisce di avviare una inchiesta obiettiva sulle affermazioni che fanno stato di un uso di armi chimiche in Siria”, ha affermato il sig. Loukachevitch, aggiungendo che si tratta di una “inchiesta reclamata da diversi paesi, ivi compresa la Russia”.
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