Crisi Siriana
In una scioccante intervista virale, il Qatar confessa alcuni segreti sulla guerra in Siria
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Crisi siriana, ottobre 2017 - L’intervista televisiva di un alto responsabile qatariano, che confessa la verità sulle origini della guerra in Siria, sta diventando virale nel mondo dei media sociali arabi (nella foto, l'ex Primo Ministro del Qatar, al-Thani, con l'ex Segretario di Stato USA, John Kerry)
Zero Hedge, 29 ottobre 2017 (trad.ossin)
In una scioccante intervista virale, il Qatar confessa alcuni segreti sulla guerra in Siria
Tyler Durden
L’intervista televisiva di un alto responsabile qatariano, che confessa la verità sulle origini della guerra in Siria, sta diventando virale nel mondo dei media sociali arabi. La stessa settimana, è stato divulgato anche un documento segreto della NSA, esso conferma che l'opposizione armata in Siria era al comando diretto di governi stranieri, fin dai primi anni del conflitto.
E secondo un noto analista siriano e un consigliere economico che ha stretti contatti col governo siriano, l'esplosiva intervista costituisce la « pubblica confessione » di qualcuno di alto livello « della collusione e del coordinamento tra quattro paesi per destabilizzare uno Stato indipendente, anche attraverso un sostegno ad al-Nusra /al-Qaeda ». Da notare che « questa confessione conferma quel che Damasco considera un attentato alla sua sicurezza e alla sua sovranità, e anche su di essa si fonderanno le richieste di indennizzo ».
Mentre la guerra in Siria lentamente affievolisce, sembra che nuove rivelazioni appaiano quasi ogni settimana, sotto forma di testimonianze di alti responsabili coinvolti nella destabilizzazione della Siria, e persino di email e documenti che dettagliano le operazioni segrete di regime change contro il governo Assad. Benché gran parte di essi confermi solo quanto era già a conoscenza di coloro che non hanno mai accettato la propaganda semplificatoria che ha dominato nei media tradizionali, continuano comunque a emergere dettagli, capaci di fornire ai futuri storici una immagine più chiara della vera natura di questa guerra.
Questo processo chiarificatore è stato, come previsto, favorito dalle lotte intestine tra gli ex alleati del Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC), l’Arabia saudita e il Qatar, ognuno dei quali accusa l'altro di finanziare i terroristi islamici e al Qaeda (accuse ironicamente vere per entrambi). Sempre più il mondo guarda lavare i panni sporchi pubblicamente, a causa dell'implosione del CCG che pure, per anni, con l'accordo di quasi tutte le monarchie del Golfo, ha finanziato i movimenti terroristi in luoghi come la Siria, l'Iraq e la Libia.
Since 2013 The Intercept (+WaPo?) hid NSA docs showing Saudi ordering 'rebel' attacks on Damascus. Now released. https://t.co/0PZrBKpJCw
— Julian Assange ???? (@JulianAssange) 24 ottobre 2017
Julian Assange ???? @JulianAssange
Dal 2013, Intercept (+ WaPo ?) nasconde dei documenti della NSA dimostrativi che i Sauditi hanno ordinato attacchi dei « ribelli » contro Damasco. Adesso liberata. https://theintercept.com/2017/10/24/syria-rebels-nsa-saudi-prince-assad/ …
02h49 – 25 ottobre 2017
Un documento della NSA conferma che il principe saudita ha direttamente ordinato degli attacchi coordinati dei ribelli siriani contro Damasco.
« Incendiate Damasco », ha detto il principe saudita ai ribelli siriani, sempre più dipendenti dagli aiuti stranieri.
theintercept.com
L'alto responsabile qatariano altri non è se non l'ex Primo Ministro, Hamad ben Jassim bin Jaber al-Thani, che ha diretto le operazioni siriane per conto del Qatar fino al 2013 (anche come ministro degli Affari esteri), fotografato con la Segretaria di Stato Hillary Clinton, nel gennaio del 2010 (ricordiamo che il Comitato della Coppa del Mondo 2022 del Qatar ha fatto una donazione di 500 000 dollari alla Fondazione Clinton nel 2014).
Mercoledì, durante una intervista a Qatari TV, bin Jaber al-Thani ha rivelato che il suo paese, insieme alla Arabia Saudita, alla Turchia e agli Stati Uniti, ha cominciato a spedire armi ai jihadisti fin dall'inizio (nel 2011).
Al-Thani ha perfino paragonato l'operazione segreta ad una « caccia alla volpe » – e la preda erano il presidente Assad e i suoi sostenitori – una « preda » che, ha ammesso, è riuscita a fuggire (siccome Assad è ancora al governo, ha usato una parola araba « al-sayda », che indica la caccia agli animali o alle prede fatta per sport). Per quanto abbia negato ogni sostegno ad ISIS, le parole dell'ex Primo Ministro implicano un sostegno diretto del Golfo e degli Stati Uniti ad al-Qaeda in Siria (Fronte al-Nusra), fin dai primi anni di guerra. Il Qatar ha perfino detto di essere in possesso di documenti che dimostrano che la guerra civile aveva per obiettivo un cambio di regime.
"We argued over the prey and that prey run away".Ladies and Gentleman: To these people #Syria #Assad was nothing but a f....ing hunting game https://t.co/w4oKO5TTK6
— EHSANI2 (@EHSANI22) 27 ottobre 2017
EHSANI2 @ EHSANI22
« Abbiamo discusso della preda e del fatto che questa preda è sfuggita ». Signori e Signore: per queste persone #Siria #Assad erano solo una fottuta partita di caccia. https://twitter.com/walid970721/status/923825448324345858 …
07h26 – 28 ottobre 2017
Secondo la traduzione fatta da Zero Hedge, pur riconoscendo che i paesi del Golfo armavano i jihadisti in Siria con l'approvazione e il sostegno degli Stati Uniti e della Turchia, al-Thani dichiara: « Non voglio entrare in dettaglio. ma noi disponiamo di moltissimi documenti che provano quello che abbiamo fatto [in Siria] ». Ha affermato che il re Abdallah dell’Arabia saudita (che ha regnato fino alla sua morte nel 2015) e gli Stati Uniti hanno deciso che il Qatar avrebbe avuto un ruolo di primo piano nelle operazioni segrete di questa guerra per procura.
Per quanto molto rivelatrici, i commenti dell'ex Primo Ministro volevano giustificare e scusare gli aiuti forniti dal Qatar al terrorismo e a criticare gli Stati Uniti e l'Arabia Saudita per aver lasciato il Qatar « compromettersi » da solo in questa guerra contro Assad. Il sig. Al-Thani ha spiegato che il Qatar ha continuato a finanziare alcuni insorgenti siriani, mentre altri paesi cominciavano a ridurre i loro massicci aiuti, ragione per cui se l'è presa con gli Stati Uniti e i Sauditi che « stavano con noi nella stessa trincea ».
In una precedente intervista televisiva statunitense assolutamente poco divulgata, al-Thani aveva confidato a Charlie Rose, che gli chiedeva delle accuse di sostegno del Qatar al terrorismo, che « in Siria, tutti hanno fatto degli errori, ivi compreso il suo paese ». Ha aggiunto che, quando è cominciata la guerra in Siria, « tutti lavoravamo a partire da due centri di comando: uno in Giordania e uno in Turchia ».
Ecco la parte più importante dell'intervista di mercoledì, tradotta e sottotitolata da @ Walid970721. Zero Hedge ha controllato e confermato questa traduzione, tuttavia, come ha riconosciuto il traduttore del nastro originale, al-Thani non dice « signora » ma « preda » [« al-sayda »] – come se dei paesi esteri dessero la caccia ad Assad e ai Siriani.
#Qatar's ex PM says that Qatari support for jihadists including Nusra in #Syria was in coordination w/ KSA, Turkey & the US via @BBassem7 pic.twitter.com/tu8IMRI7IP
— Walid (@walid970721) 27 ottobre 2017
Walid @ walid970721
# L’ex-Primo ministro del Qatar dice che il sostegno qatariano ai jihadisti, compresa al-Nusra in #Siria, era coordinato con il Regno dell'Arabia Saudita, la Turchia e gli Stati Uniti via @ BBassem7
16h15 – 27 ottobre 2017
La traduzione parziale in italiano è la seguente:
« Quando sono cominciati i fatti siriani, sono andato in Arabia Saudita per incontrare il re Abdallah, per ordine di Sua Altezza il principe, mio padre. Lui [Abdallah] ha detto che ci appoggiava. Staremo dietro di voi e ci coordineremo, ma siete voi che dovrete esserne responsabili. Non voglio entrare nei dettagli, ma abbiamo una documentazione completa su tutto quanto è stato inviato in Siria, dalla Turchia e in coordinamento con le forze USA, e tutto è stato distribuito dai Turchi e dalle forze statunitensi. E noi e tutti gli altri ne siamo stati coinvolti, i militari... forse ci sono stati errori e gli aiuti sono stati dati alla parte sbagliata... Forse c'era un rapporto con al-Nusra, è possibile, ma io stesso questo non lo so… stavamo dando la caccia alla preda [al-sayda] e a desso la preda è sfuggita ma noi combattiamo ancora… e adesso Bachar è ancora lì, voi [gli Stati Uniti e l'Arabia saudita] eravate con noi nella stessa trincea… Non ho alcuna obiezione che qualcuno cambi opinione se si accorge di avere avuto torto, ma almeno informate i vostri partner... per esempio lasciate perdere Bachar [al-Assad] o fate questo o quello, ma la situazione che adesso è stata creata non permetterà mai dei progressi in seno al Consiglio di Cooperazione del Golfo, né alcun progresso se continuiamo a litigare apertamente ».
Come ora si sa, la CIA è stata direttamente coinvolta nei tentativi di cambiamento di regime in Siria, insieme agli alleati del Golfo, come confermano le noti di informazioni statunitensi rese pubbliche e declassificate. Il governo USA ha compreso in tempo reale che le armi sofisticate del Golfo e dell'Occidente finivano nelle mani di al-Qaeda e di ISIS, a onta delle dichiarazioni ufficiali sul fatto che venivano armati solo ribelli sedicenti « moderati ». Per esempio, una nota dei servizi di informazione del 2014 inviata a Hillary Clinton riconosceva gli aiuti del Qatar e dell'Arabia Saudita allo Stato Islamico.
La email annunciava, con un linguaggio diretto e senza ambiguità, che :
« I governi del Qatar e dell'Arabia Saudita forniscono un sostegno finanziario e logistico clandestino a ISIS e ad altri gruppi sunniti radicali della regione ».
Inoltre, il giorno prima dell'intervista rilasciata dal Primo Ministro Thani, The Intercept pubblicava un nuovo documento segreto della NSA, tratto dai file d'intelligence forniti da Edward Snowden, che mostrano in modo chiarissimo che l'opposizione armata in Siria era posta sotto il diretto controllo di governi stranieri, fin dai primi momenti di questa guerra che ha fino ad oggi sacrificato un milione e mezzo di vite.
Questo documento della NSA, recentemente pubblicato, conferma che un attacco insurrezionale del 2013, realizzato con lanciamissili sofisticati sulle zone civili di Damasco, ivi compreso l'aeroporto internazionale di Damasco, è stato direttamente ordinato dall'Arabia Saudita, che ha anche fornito le armi, con la benedizione dei servizi di intelligence statunitensi. Come conferma anche l'ex Primo Ministro qatariano, i Sauditi e il governo USA hanno messo in campo dei « centri di comando » per dirigere questi attacchi odiosi, nello stesso periodo in cui vi è stato anche quello contro l'aeroporto di Damasco nel 2013.
Non c'è alcun dubbio che vi sia una miniera di prove documentali schiaccianti che continueranno a comparire nei mesi e negli anni a venire. Almeno, la guerra diplomatica tra il Qatar e l'Arabia Saudita porterà ancora più frutti, perché ognuno se la prende con l'altro, accusandolo di aiutare il terrorismo. E come si può vedere in questa ultima intervista televisiva qatariana, gli stessi Stati Uniti non saranno risparmiati da questa stagione in cui si lavano i panni sporchi in pubblico, da ex alleati che si rivoltano gli uni contro gli altri.