L'ambasciatore USA in Israele attacca il giornale Haaretz
- Dettagli
- Visite: 3416
L'Orient le Jour, 9 febbraio 2018 (trad.ossin)
L'ambasciatore USA in Israele attacca il giornale Haaretz
OLJ/AFP
La controversia nasce dall’esecuzione di un rabbino della colonia di Har Bracha, nella Cisgiordania occupata
L'ambasciatore degli Stati Uniti in Israele ha criticato aspramente venerdì il quotidiano Haaretz, chiedendosi se avesse perso "ogni senso della decenza", dopo la pubblicazione di un articolo al vetriolo contro il diplomatico.
La querelle che ha dato luogo a questo attacco rarissimo vede di fronte David Friedman, noto per il suo appoggio alla colonizzazione, e un quotidiano di sinistra che si oppone alla colonizzazione dei Territori palestinesi. La controversia trae origine dall’esecuzione di un rabbino della colonia di Har Bracha, avvenuto lunedì nella Cisgiordania occupata.
In un tweet pubblicato martedì, Friedman diceva di avere regalato venti anni fa un’ambulanza alla colonia di Har Bracha, ma gli dispiaceva di vedere questa settimana una moglie e quattro figli in lutto e dei "leader palestinesi (che) esaltano l’omicidio ".
20 years ago I gave an ambulance to Har Bracha hoping it would be used to deliver healthy babies. Instead, a man from Har Bracha was just murdered by a terrorist, leaving behind a wife and four children. Palestinian “leaders” have praised the killer. Praying for the BenGal family
— David M. Friedman (@USAmbIsrael) 6 febbraio 2018
Giovedì, lo Haaretz ha pubblicato l’opinione di una delle sue firme, Gideon Levy, che criticava Friedman, "l'ambasciatore amico dell’occupazione". "Gli Stati Uniti hanno diritto di nominare un ambasciatore che ritenga necessario incoraggiare e finanziare i crimini di guerra e le violazioni del diritto internazionale", dice Levy, noto per i suoi scritti sui tormenti dell’occupazione e accusato dai suoi detrattori di essere un propagandista dei radicali palestinesi.
Levy ironizza sul fatto che la striscia di Gaza, territorio sottoposto al blocco israeliano, avrebbe bisogno di un’ambulanza più di Har Bracha. Evidenzia fino a qual punto colonie come Har Bracha, nella parte interna della Cisgiordania, rendano impossibile la creazione di uno Stato palestinese e anche la pace. "Con o senza l’ambulanza di Friedman, Har Bracha (letteralmente ‘la Montagna della benedizione’) è una montagna di maledizione", dice Levy.
"Che succede ad Haaretz ?", ha reagito Friedman venerdì su Twitter, "quattro bambini portano il lutto per il padre assassinato ed ecco che questa pubblicazione parla della loro comunità come di una ‘montagna di maledizione’. Hanno perso ogni senso della decenza?"
What has become of .@Haaretz ? Four young children are sitting shiva for their murdered father and this publication calls their community a “mountain of curses.” Have they no decency?
— David M. Friedman (@USAmbIsrael) 9 febbraio 2018
'Momento molto forte'
Friedman, che era l’avvocato del presidente Donald Trump, è entrato in carica nel maggio 2017, preceduto dalle sue posizioni controverse in favore della colonizzazione. Ha poi continuato a irritare i Palestinesi e a far gioire i coloni parlando di "sedicente occupazione" dei Territori e dichiarando che Israele occupa "solo il 2% della Cisgiordania". La colonizzazione è illegale, secondo il diritto internazionale.
Il proprietario di Haaretz, Amos Schocken, ha dato ragione a Gideon Levy su Twitter, rivolgendosi direttamente all’ambasciatore: "Finché la politica di Israele – che il suo governo e lei stesso appoggiate – consisterà nel porre ostacoli al processo di pace, ad annettere i fatto i Territori, a perpetuare l'apartheid, a combattere il terrorismo pur accettando di pagarne il prezzo, i rituali di lutto proseguiranno ". Schocken si riferisce all’appoggio incondizionato manifestato verso Israele dall’amministrazione Trump, che è culminato il 6 dicembre col riconoscimento da parte degli Stati Uniti di Gerusalemme come capitale di Israele.
Dinanzi a quello che considera come un partito preso eccessivamente filo israeliano, l’Autorità Palestinese ha assunto la decisione eccezionale di sospendere ogni rapporto con gli Stati Uniti.
Il presidente Donald Trump ha difeso l’annuncio del 6 dicembre in una intervista rilasciata al giornale israeliano Israel Hayom, favorevole al Primo Ministro Benjamin Netanyahu. Interrogato sui momenti più memorabili del suo primo anno di presidenza, Trump ha risposto che la decisione su "Gerusalemme è stato un momento molto forte ". Penso tuttavia "che le due parti (israeliana e palestinese) debbano fare dei difficili compromessi per giungere ad un accordo di pace", ha aggiunto.