Libia. Gli USA rivelano di appoggiare Haftar
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Moon o Alabama, 19 aprile 2019 (trad.ossin)
Libia. Gli USA rivelano di appoggiare Haftar
Moon of Alabama
La situazione sul campo in Libia è cambiata poco dal nostro ultimo articolo, due settimane fa
Le truppe dell’Esercito Nazionale Libico (LNA) del generale Haftar attaccano da sud le milizie che sostengono il governo riconosciuto di Tripoli. Lo LNA non dispone ancora della forza per fare un passo avanti più importante. Diversi obiettivi posti sulla linea del fronte hanno cambiato di mano ripetutamente. Si sono registrate scaramucce sanguinose, ma non grandi combattimenti. Presto ci saranno.
Alcuni dubitano che Haftar possa avere successo:
« Alcuni analisti pensano che Haftar sopravvaluti la forza del suo LNA.
Dicono che questo controverso maresciallo, che sostiene un’amministrazione rivale del Governo di unità nazionale libico (il GNA di Fayez al Serraj) che ha sede nella parte est della Libia, contasse su di un rapido crollo delle milizie di Tripoli.
Ma dei rinforzi filo-GNA, provenienti dai dintorni di Tripoli, si sono fatti avanti per dare una mano a respingere l’attacco ».
Non sappiamo davvero se Haftar abbia mai sperato che un attacco improvviso contro Tripoli gli avrebbe dato una rapida vittoria, o se la sua mossa improvvisa servisse solo a mobilitare i suoi sostenitori esteri. Ora sta ottenendo questo sostegno e ciò costituirà un vantaggio decisivo per lui nel suo piano a lungo termine.
Come abbiamo scritto:
« Haftar beneficia di un sostegno aperto da parte della Francia, degli Emirati Arabi Uniti, dell’Arabia Saudita, dell’Egitto e della Russia. L'amministrazione Trump non è interessata a farsi coinvolgere in questo caos. Haftar è una vecchia pedina della CIA e, se assumerà il controllo del paese, potrà facilmente essere influenzato dagli Stati Uniti. Finché il petrolio libico scorre e mantiene basso il prezzo del petrolio mondiale, Trump sarà contento. La Russia tenta di mantenersi dietro le quinte per non fornire alle forze anti-russe di Washington una scusa per intervenire.
I Fratelli Musulmani, appoggiati dalla Turchia e dal Qatar, sono ancora in gioco a Misurata, ma hanno perso la loro influenza sul terreno ».
In seguito, il Wall Street Journal ha scritto che l’Arabia Saudita si era impegnata a versare qualche decina di milioni di dollari per sostenere l’attacco di Haftar contro Tripoli. La scorsa settimana, Haftar ha reso visita al presidente egiziano, Sissi.
L’Europa è divisa sulla questione. L’Italia vuole mantenere la propria influenza sulla sua ex colonia libica e le sue storiche posizioni nell’industria petrolifera libica. E’ anche preoccupata per una possibile nuova ondata di rifugiati. Appoggia il governo di Tripoli. La Francia appoggia Haftar con l’intento di rilevare alcune attività petrolifere. E’ anche preoccupata dalla presenza islamista nelle ex colonie a ovest e a sud della Libia. Con l’Italia e la Francia in contrapposizione, l’Unione Europea si è limitata ad un modesto appello alla cessazione delle ostilità, senza nominare nemmeno le fazioni in campo.
Suscitano sempre più inquietudine anche le milizie che appoggiano il governo di Tripoli. Non sono inoffensive come molti sembrano aver creduto:
« Una settimana dopo che un pretendente al ruolo di uomo forte della Libia ha lanciato un attacco a sorpresa contro la capitale libica, un assortimento vario di bande criminali e di estremisti si è levato in armi contro di lui, sollevando nuovi problemi per gli Stati Uniti e le altre potenze occidentali che hanno condannato il suo attacco.
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Ma un cast poco raccomandabile si è unito alla coalizione contro di lui, inclusi un gruppo strettamente legato ad una milizia riconosciuta come organizzazione terrorista dagli Stati Uniti e dalle Nazioni Unite, un signore della guerra estremista che è accusato di avere minato la stabilità della Libia, e altri capi di milizie che vivono di traffico di migranti. Questo gruppo eteroclita allarma talmente le potenze occidentali, che qualcuno potrebbe cominciare a considerare il generale Haftar come un male minore ».
Ieri gli Stati Uniti, che non avevano detto grandi cose quando Haftar aveva lanciato il suo attacco su Tripoli, sono usciti dal loro silenzio:
« Stati Uniti e Russia hanno entrambi dichiarato giovedì che non potrebbero appoggiare una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chieda un cessate il fuoco in Libia allo stato attuale», hanno detto i diplomatici, mentre obici di mortaio si abbattevano su un sobborgo della capitale libica, Tripoli.
«La Russia si oppone alla risoluzione redatta dai Britannici che considera il comandante dell’Est della Libia, Khalifa Haftar, responsabile dell’ultima fiammata di violenza scatenata allorquando il suo Esercito Nazionale Libico (LNA) è avanzato verso la periferia di Tripoli a inizio mese», hanno dichiarato alcuni diplomatici.
Gli Stati non hanno chiarito la loro posizione sul progetto di risoluzione... »
Oggi apprendiamo che, qualche giorno fa, Trump ha parlato con Haftar:
« Il presidente Trump si è intrattenuto lunedì con l’uomo forte libico, le cui forze avanzano verso la capitale nazionale», ha dichiarato la Casa Bianca, con un gesto che potrebbe minare il sostegno al governo del paese, internazionalmente riconosciuto.
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«Il signor Trump ha discusso col signor Haftar degli sforzi in corso nella lotta al terrorismo e della necessità di giungere ad una pace e alla stabilità in Libia», ha dichiarato il signor Hogan Gidley, vice segretario stampa della Casa Bianca. Gidley ha presentato Haftar col titolo di «feldmaresciallo».
«Il presidente ha riconosciuto il ruolo importante del maresciallo Haftar nella lotta contro il terrorismo e nella messa in sicurezza delle risorse petrolifere della Libia, e i due uomini hanno discusso di una visione comune della transizione della Libia verso un sistema politico stabile e democratico», ha dichiarato il signor Gidley » .
Il punto chiave per Trump è il prezzo del petrolio. La sua amministrazione ha imposto sanzioni sulla vendita del petrolio iraniano e venezuelano. Dall’inizio dell’anno, il prezzo del petrolio brut è passato da 50 $ al barile a più di 70 $. Trump intende ridurre le deroghe accordate ad alcuni paesi che continuano ad acquistare il petrolio iraniano. Ciò ridurrà ancora di più la produzione dell’Iran. Qualsiasi ulteriore perturbazione della produzione petrolifera farebbe aumentare il prezzo del petrolio con danni per l’economia statunitense. E questo renderebbe impossibile il piano di Trump di sanzioni totali contro il petrolio iraniano.
Haftar controlla la maggior parte delle riserve petrolifere libiche. Con l’appoggio aperto degli Stati Uniti, della Russia e della Francia, il sostegno dell’esercito egiziano e abbastanza denaro saudita per finanziare il proprio esercito, ha certamente tutto quanto gli occorre per sostenere una lunga guerra.
La sua prossima mossa sarà probabilmente contro la piccola forza aerea che le gang di Misurata hanno messo insieme. Gli Stati Uniti potrebbero dargli qualche aiuto al riguardo. Haftar potrebbe allora chiudere lo spazio aereo ai voli in provenienza dalla Turchia e dal Qatar. Questo ridurrebbe i rifornimenti delle città di Misurata e Tripoli, necessari per sostenere una lunga guerra.
Quelli che dicono che «non esiste una soluzione militare» della situazione libica hanno probabilmente torto. Haftar ha tutto quello che occorre per vincere questa guerra.