Arresto illegale di Zineb El Rhazoui e di Ali Amar
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Comunicato - Casablanca, 5 giugno 2010
Violazione di domicilio e arresto illegale di Zineb El Rhazoui e Ali Amar
Venerdì 4 giugno 2010, alle ore 5,45 del mattino, il capo della Polizia Giudiziaria e il capo della brigata prefettizia di Casablanca, accompagnati da qualcosa come 15 ufficiali e agenti di Polizia Giudiziaria marocchina, hanno buttato giù la porta dell’appartamento casablanchese di Zineb El Rhazoui, giornalista indipendente e co-fondatrice del Mouvement Alternatif pour les Libertés individuelles (Mali)*, che si trovava in compagnia di Ali Amar, giornalista indipendente, fondatore ed ex direttore de Le Journal Hebdomadaire (chiuso dalle autorità marocchine nel gennaio 2010), e autore del libro “Mohammed VI, il grande malinteso” (Calmann-Levy, 2009), opera censurata in Marocco. Gli agenti non hanno voluto declinare le proprie generalità, né mostrare il tesserino. Non erano muniti di un mandato di perquisizione, né di comparizione. Zineb El Rhazoui e Ali Amar non avevano ricevuto alcune convocazione in precedenza. Non appena entrati, i poliziotti hanno incominciato a fotografare i due giornalisti e ogni angolo dell’appartamento e li hanno interrogati sulla natura della loro relazione, domanda alla quale i giornalisti hanno rifiutato di rispondere. I due giornalisti, che si trovavano nel soggiorno ed erano completamente vestiti, hanno ricevuto l’ordine di sottomettersi ad una messa in scena e di sedersi insieme sul letto della camera da letto di Zineb El Rhazoui per essere fotografati insieme. Al loro rifiuto, tre agenti si sono avventati su Ali Amar e l’hanno ammanettato. I due giornalisti sono stati allora immobilizzati da due agenti, mentre gli altri si davano da fare a perquisire da cima a fondo l’appartamento, senza fornire alcuna motivazione di tale procedimento. Gli agenti hanno continuato a scattare molte foto, soprattutto dei resti di una cena e di due bottiglie di vino rosso vuote. Hanno poi smontato i computer ed altri apparati informatici dei due giornalisti che avevano appena terminato un lavoro per la stampa internazionale. Gli agenti hanno esaminato i documenti, perquisito le borse, le carte e gli effetti personali. Uno degli ufficiali ha ordinato a un agente di ispezionare la videoteca di Zineb El Rhazoui per vedere se c’erano film pornografici. Uno dei fotografi (che si è rivelato più tardi essere un tecnico della polizia scientifica) è andato nel bagno per scattare delle foto ravvicinate di una pastiglia da bagno effervescente di marca Sephora, che aveva per errore scambiato per un preservativo. Solo dopo le ripetute proteste dei due giornalisti uno degli ufficiali ha fornito qualche informazione frammentaria. Ha giustificato la violazione di domicilio con la scusa di dover cercare un computer asseritamente rubato, dopo la presentazione di una denuncia contro Ali Amar per furto e di Zineb El Rhazoui per complicità. Quando Ali Amar ha mostrato la fattura d’acquisto di questo materiale informatico che ne attestava il suo legittimo possesso, la polizia ha ignorato il documento e sequestrato il computer. Gli agenti hanno anche cercato di sequestrare il computer portatile di Zineb El Rhazoui e il suo hard disc, per rinunciarvi alla fine a causa delle sue vive proteste. Hanno comunque sequestrato la scheda di memoria del suo apparecchio fotografico, oltre alle due bottiglie di vino che saranno considerate come corpi di reato. Prima di partire verso la Prefettura di polizia di Casablanca, dove sono stati sottoposti ad un interrogatorio durato 12 ore e mezzo (dalle 7 alle 19,30), Zineb El Rhazoui ha chiesto di andare la bagno, e i poliziotti le hanno risposto che avrebbe potuto farlo solo lasciando aperta la porta della toilette.
Nonostante non siano stati fatti oggetto di violenze fisiche o verbali nei locali della polizia giudiziaria, ai due giornalisti sono state rivolte numerose domande relative al loro costume di vita. Il verbale di Zineb El Rhazoui menziona la consumazione del vino e indica la presenza di un preservativo a casa sua. In quello di Ali Amar, la polizia ha rifiutato di fare menzione della fattura che dimostra il possesso legale del computer. Zineb El Rhazoui e Ali Amar sono stati rilasciati verso le 19.30. Ali Amar è stato verbalmente convocato oggi (sabato 5 giugno 2010) alle ore 10.30 alla Prefettura di Casablanca.
Zineb El Rhazoui e Ali Amar
*Un movimento impegnato, tra l'altro, nella lotta per abolizione dell’art. 222 del codice penale marocchino, che punisce con la prigione il marocchino che mangia in pubblico durante il ramadan.