Vatti a fidare !
- Dettagli
- Visite: 3046
Vatti a fidare !
Riceviamo una mail da Sidi Ifni: le promesse fatte ieri dal Governatore sono state tradite e questa mattina, alle 5, più di dieci blindati delle Forze Ausiliarie hanno preso d’assalto il campo e, dopo avere allontanato i giovani che lo presidiavano, lo hanno smantellato.
Ecco il teso della mail:
Buongiorno Nicola, sono un compagno di Barah di Sidi Ifni, che mi ha incaricato di inviarvi questa informazione. Gli abitanti di Sidi Ifni, dopo avere atteso per 2 anni una risposta alle loro legittime rivendicazioni, hanno deciso di realizzare un campo per gli emarginati al porto di Sidi Ifni, vicino a Amzdough. Le loro principali rivendicazioni sono:
1. Lavoro per tutti come nel Sahara
2. Alloggi per tutti e distribuzione di sussidi per le vedove, i poveri e gli handicappati.
Le Autorità hanno ovviamente vietato questo campo, ma dopo aver constatato la determinazione della gente, hanno ceduto e il Governatore si è recato personalmente a incontrare i manifestanti, chiedendo di poter trattare con un comitato di dialogo di dieci persone.
Nella sede della Provincia si è svolta una discussione durata 2 ore e mezzo. Essa si è conclusa con un solo punto di accordo:
- Mantenere una sola tenda per 48 ore e procedere a un dialogo di carattere normativo sulle sole due vecchie rivendicazioni.
Oggi, alle cinque del mattino, più di dieci “stafite” (autoblindo) delle Forze Ausiliarie hanno assaltato il campo, ciò che ha costretto i giovani che si trovavano in loco per presidiare la tenda a ritirarsi. Le Forze Ausiliari hanno preso la tenda e se ne sono andate.
Di fronte a questa azione criminale gli abitanti della città chiedono al governatore di assumersi le proprie responsabilità per le conseguenze che possono derivare dalla presa in giro e dai sotterfugi cui si è ricorsi, dato che la situazione nella regione è oramai esplosiva.
In questo momento gli abitanti di Sidi Ifni sono in procinto di montare un’altra tenda nello stesso posto in cui era stata montata quella di prima.
A presto
Milouda
Leggi anche:
La protesta é contagiosa