La Missione di Ossin nella stampa internazionale

ANSA - Italia:

R EST S0B QBXB SAHARA OCC: OSSERVATORI ITALIANI A PROCESSO CASABLANCA
IL 17/12 UDIENZA CONTRO 7 MILITANTI SAHARAWI
 (ANSA) - NAPOLI, 7 DIC - Il 17 dicembre a Casablanca dovrebbe
aprirsi il processo ai 7 militanti saharawi, Brahim Dahane, ,
Ahmed Nassiri, Ali Salem Tamek, Lachgare Degia Yahdih Ettarrouzi
Rachid Sghavar e Saleh Lebaihi, accusati di ''attentato alla
sicurezza interna dello Stato marocchino''. Per assistere al
processo partira' dall'Italia una delegazione di osservatori
composta da magistrati, avvocati, giornalisti, esponenti di
associazioni e della societa' civile. I militanti saranno
processati ''per avere - spiegano i promotori - pubblicamente
reclamato il diritto del loro popolo a decidere del futuro del
loro paese. I primi tre sono detenuti da oltre un anno''.       
    Giovedi' scorso alcuni componenti della delegazione sono
stati ricevuti dal sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi
alla quale hanno illustrato obiettivi e programma della
missione. ''Non sara' un processo ad atti di violenza o
criminali - e' spiegato in una nota - , ma un processo ai
diritti, primo tra tutti quello di autodeterminazione dei
popoli, riconosciuto e sancito per il popolo saharawi da
numerose risoluzioni dell'Onu''.
   Nel corso delle prime due udienze (il 15 ottobre ed il 5
novembre), il processo e' stato rinviato ''a causa di disordini
provocati da avvocati marocchini in toga, che hanno inscenato
manifestazioni contro gli imputati, e vi sono state vere e
proprie aggressioni contro i familiari e i sostenitori degli
imputati da parte di gruppi di civili marocchini, sotto l'occhio
compiacente e benevolo delle forze dell'ordine''.
 Nei giorni seguenti, anche a seguito dei gravi scontri
verificatisi a Laayoune, ''queste aggressioni fisiche contro i
Saharawi in quanto popolo si sono intensificate, assumendo
sempre di piu' il carattere di un regolamento dei conti
interetnico''.
 Il sentimento di paura che grava in questi giorni sui Saharawi
- spiegano gli osservatori - rendera' forse, il 17 dicembre,
questo processo ai diritti anche  un processo senza imputati e
senza pubblico. Proprio ieri - rendono noto i promotori -
l'avvocatessa spagnola Ine's Miranda e' stata espulsa dal
Marocco, perche' cercava di andare ad assistere ad un processo a
Laayoune.  Del gruppo di osservatori faranno parte i magistrati
Maria Donatella Aschettino, Vincenzo Piscitelli, Nicola
Quatrano, Paola Russo, gli avvocati: Cesare Amodio, Luciano
Capuano, Bruno Larosa, Annalisa Senese, il giornalista del
Manifesto, Stefano Liberti, nonche' egli esponenti di
associazioni e della societa' civile Alessia Alvino, Giovanna
Izzo, Louis Niokhor Benjamin Ndong, Cinzia Terzi, e l'assessore
alle politiche comunitarie del Comune di Riccione, Sara
Visintin.
  Sabato 11 dicembre alle ore 10 nella Sala Santa Chiara in
piazza del Gesu' a Napoli, vi sara' la presentazione al pubblico
della missione a Casablanca, con la partecipazione di Leonardo
Impegno, Francesco Cananzi, Luigi De Magistris, Alessandro
Fucito, Bruno Larosa, Omar Mih, Ine's Miranda, Nicola
Quatrano.(ANSA).
               LN 07-DIC-10 17:00 NNNN


ADN-Kronos - Italia:

NAPOLI: OSSERVATORI ITALIANI A CASABLANCA PER PROCESSO SAHARAWI
NAPOLI: OSSERVATORI ITALIANI A CASABLANCA PER PROCESSO SAHARAWI = Napoli, 9 dic. - (Adnkronos) - Al processo che si aprirà il prossimo 17 dicembre a Casablanca a carico dei 7 militanti Saharawi accusati di attentato alla sicurezza interna dello stato marocchino ci sarà anche una delegazione di osservatori italiani composta da magistrati, avvocati, giornalisti ed esponenti della società civile. Come spiegano in una nota i componenti di una delegazione, i 7 saranno processati «per avere reclamato il diritto del loro popolo a decidere del futuro del loro Paese». Tre dei 7 detenuti si trovano in carcere da oltre un anno. La scorsa settimana alcuni componenti della delegazione italiana sono stati ricevuti da Stefania Craxi, sottosegretario agli Esteri, alla quale hanno spiegato il programma e gli scopi della loro spedizione a Casablanca. Spiegano ancora i componenti della delegazione in una nota: «non si tratta di un processo ad atti di violenza o criminali ma un processo ai diritti, primo tra tutti quello di autodeterminazione dei popoli riconosciuto e sancito per Saharawi da numerose risoluzioni dell'Onu». Nel corso delle prime due udienze, celebratesi il 15 ottobre e il 5 novembre scorsi il processo è stato rinviato a causa dei disordini avvenuti nel corso di manifestazioni contro i 7 imputati. (segue) (Iam/Zn/Adnkronos) 09-DIC-10 20:42 NNN

NAPOLI: OSSERVATORI ITALIANI A CASABLANCA PER PROCESSO SAHARAWI (2)
NAPOLI: OSSERVATORI ITALIANI A CASABLANCA PER PROCESSO SAHARAWI (2) = (Adnkronos) - Scrive ancora la delegazione che «le aggressioni fisiche contro i Saharawi in quanto popolo si sono intensificate assumendo sempre più il carattere di un regolamento dei conti interetnico». Della delegazione fanno parte i magistrati napoletani maria Donatella Aschettino, Vincenzo Piscitelli, Nicola Quatrano e Paola Russo, gli avvocati Cesare Amodio, Luciano Capuano, Bruno Larosa, Annalisa Senese, il giornalista Stefano Liberti. Dopodomani la manifestazione a Napoli nella sala Santa Chiara situata nella centralissima piazza del Gesù. Verrà presentata alla città la missione a Casablanca cui parteciperanno il presidente del consiglio comunale di Napoli Leonardo Impegno, l'europarlamentare Luigi de Magistris, l'avvocato Bruno Larosa e il giudice Nicola Quatrano. (Iam/Zn/Adnkronos) 09-DIC-10 20:50 NNN

EFE - Spagna:

Rabat, 18 de diciembre de 2010 (EFE).- Los observadores internacionales del juicio contra los siete activistas saharauis acusados de "atentar contra la seguridad interna" de Marruecos denunciaron hoy que las condiciones en que se desarrolla "no pueden garantizar un proceso justo".

El observador italiano Nicola Quatrano aseguró en una rueda de prensa que durante la audiencia de ayer, en la que se aplazó la sesión hasta el próximo 7 de enero, "se intimidó a los acusados, a los abogados de la defensa y a los observadores".

Quatrano, juez en Nápoles (Italia), dijo que "las autoridades marroquíes pusieron obstáculos para retrasar la entrada" de más de veinte observadores a la sala a través "del control de los pasaportes y el registro de los nombres", mientras que el paso del resto del público "fue fluido".

Destacó que "no había ningún saharaui entre los asistentes por miedo a ser agredidos", y denunció que "los observadores y los abogados de la defensa fueron víctimas de intimidaciones y de insultos por parte del público y de algunos letrados".

Añadió que incluso algunos observadores, como el abogado español Andrés Marín y la abogada francesa Aline Chanu, "fueron golpeados por el público", mientras que a la italiana Alessia Alvino "la escupieron, sin que la Policía interviniera para identificar a los agresores".

Agregó también que "a los observadores, a diferencia del resto de la gente", se les había obligado a dejar sus móviles, portátiles y cámaras fuera del tribunal.

A su llegada, según relató, "la sala ya estaba llena de civiles con banderas marroquíes y fotografías del rey Mohamed VI, y de más de 80 abogados, supuestamente no relacionados con el juicio, que habían copado la parte delantera", por lo que no pudieron seguir adecuadamente el proceso.

Para Quatrano "todos los indicios, sobre todo la repetición de los mismos hechos durante tres audiencias y la falta de intervención policial para mantener el orden, demuestran que las condiciones en que se desarrolla el juicio están planificadas" y no pueden garantizar un proceso "justo".

Los siete activistas habían sido detenidos en octubre del año pasado en el aeropuerto de Casablanca y están perseguidos por considerar que durante su estancia en Argelia se pusieron en contacto con "partes hostiles" al país, es decir, con altos cargos de la seguridad militar argelina. EFE



Dos abogados pacenses y su traductor han sido agredidos en Marruecos

Un nuevo juicio en Marruecos contra saharauis y nuevos incidentes contra los observadores internacionales. En este caso dos abogados pacenses han sido agredidos y su traductor, además, fue retenido durante 21 horas.

Para entender el incidente hay que comprender la labor de estos colegiados. Voluntariamente acuden en nombre de los Observatorios de los Derechos Humanos para levantar acta de los juicios. Detrás de este trabajo hay otra realidad, si ellos están allí, las condenas son menores para los defensores de los derechos saharauis.

En este caso se trata de un proceso contra siete activistas saharauis que ya se ha retrasado dos veces por incidentes violentos. En la tercera sesión había cuatro miembros del Colegio de Abogados de Badajoz, uno de ellos un traductor saharaui con pasaporte argelino.

«Nada más llegar nos quitaron los móviles a pesar de que a otros les dejaban pasar con ellos. En la sala apenas había sitio y yo y el traductor nos acercamos para saber lo que se decía. Escuchó que los marroquíes decían que nos iban a matar al salir y lo tradujo. Yo intenté tranquilizarle, pero repitieron las amenazas. Me puse delante de él y comenzaron los rodillazos y los codazos», recuerda Andrés Marín, uno de los abogados afectados.

Finalmente le echaron de la sala junto al traductor y a otro colegiado, C.C., confiesa que temió por su vida. «Estuvimos media hora aguantando insultos y no queríamos irnos hasta que saliesen todos. Vino el cónsul español, pero dijo que no podía hacer nada». Su periplo no acabó allí. Al llegar al hotel, cuatro policías marroquíes detuvieron a su traductor. Durante 21 horas lo buscaron por distintas comisarías y sólo al decir que no se iban del país sin él le soltaron. Todos han vuelto hoy a Badajoz, pero el juicio se ha aplazado al 7 de enero y piensan volver.
 

SPS - Agence
 
La Repubblica

Libero


Afrik.com

El Moudjahid

El Watan

La Tribune




TelQuel – (settimanale marocchino) – 25 dicembre 2010/7 gennaio 2011

Tamek, encore

Coup de poing, injures, crachats… l’audience du groupe Tamek a une nouvelle fois dégénéré au Tribunal de première instance de Ais Sebaa, à Casablanca, le 17 décembre. Des observateurs européens ont dénoncé ces obstructions qui empêchent le bon déroulement du procès des indépendantistes saharouis. Le procès, quant à lui, a encore été reporté au 7 janvier prochain. Après avoir donné des signes d’apaisement dans ce dossier, l’Etat serait-il revenu sur sa décision ? 


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