Il rabbino Ahron Cohen: “Occorre giungere alla dissoluzione dello Stato di Israele”
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Algèrie Patriotique, 19 ottobre 2015 (trad. ossin)
Il rabbino Ahron Cohen: “Occorre giungere alla dissoluzione dello Stato di Israele”
Intervista di Mohamed El-Ghazi
Algèrie Patriotique: Assistiamo negli ultimi giorni ad una ripresa delle ostilità contro la popolazione della Cisgiordania: Più di una ventina di morti e diversi feriti. Il numero è destinato a crescere. Quale la sua reazione a tutto questo?
Rabbino Ahron Cohen: Noi restiamo orripilati di fronte a questo spargimento di sangue per ogni dove. L’unica vera soluzione per porre termine a tutto questo sarebbe un accordo per la dissoluzione pacifica e totale dello Stato illegittimo conosciuto col nome di “Israele” e la sua sostituzione con un governo che sia accettabile per i Palestinesi. Al momento questo è solo un sogno. E tuttavia, più l’idea circolerà in seno alla comunità internazionale, prima finirà con l’essere considerata come la sola strada da seguire.
AP: Mahmoud Abbas ha minacciato di rompere gli accordi di Oslo davanti all’Assemblea Generale dell’ONU, dopo che la bandiera palestinese è stata issata per la prima volta sul frontone dell’organizzazione. Cosa succederebbe se l’Autorità palestinese desse seguito alle sue minacce?
RAC: Non possiamo prevedere nulla. Ma io spero che questo sia un passo ulteriore verso la dissoluzione dello Stato di Israele, come ho già detto prima.
AP: Il suo movimento è conosciuto per la sua posizione di radicale opposizione all’esistenza dello Stato di Israele. Perché pensate questo?
RAC: In poche parole, dal punto di vista della legge religiosa ebraica, uno “Stato” contraddice la nostra fede in ragione della condanna del popolo ebraico all’esilio e all’impossibilità di avere un proprio Stato. Crearlo è stata una ribellione contro la volontà dell’Onnipotente. Da un punto di vista umanitario, noi ci opponiamo con tutte le forze all’atto di colonizzazione di un paese che ha già un suo popolo e al fatto di privare questo popolo della libertà, delle sue risorse e del suo habitat.
AP: Il conflitto israelo-palestinese ha fatto colare tanto sangue, e anche tanto inchiostro e saliva… ma senza approdare ad una ipotesi di soluzione. Che cosa secondo lei potrebbe porre termine al conflitto?
RAC: Credo di avere già risposto a questa domanda. Posso solo aggiungere che il sionismo è stato agli esordi totalmente respinto dalla maggioranza del popolo ebraico, da laici e capi religiosi. Purtroppo il successo della spettacolare propaganda dei sionisti è riuscita a rovesciare la situazione.
AP: Quali iniziative intendete intraprendere per favorire una migliore comprensione tra i due popoli, palestinese e israeliano?
RAC: Occorre diffondere il messaggio del nostro movimento, Neturei Karta (*), secondo cui il giudaismo e il sionismo nazionalista laico sono due concetti incompatibili.
Una manifestazione di Neturei Karta per la liberazione della Palestina
AP: Le vostre iniziative hanno finora avuto sufficiente eco?
RAC: Poco eco, ma efficace, e sempre più diffuso.
AP: Vi sono manifestazioni in tutto il mondo di cittadini di confessione ebraica che si svolgono senza che i media dominanti ne parlino. Come spiega questo black out?
RAC: A causa dell’incredibile peso e dell’influenza esercitata dalla lobbie sionista che diffonde l’idea falsa che antisionismo equivalga ad antisemitismo, al fine di soffocare ogni voce dissonante…
AP: Perché si punta il dito contro la comunità mussulmana ogni qualvolta vengono commesse delle azioni antisioniste in Francia o altrove?
RAC: Ancora una volta, ciò si deve alla propaganda sionista e alla sua influenza
(*) I guardiani della città. Neturei Karta è formata da un gruppo di ebrei haredim ultra ortodossi, radicalmente antisionisti, che auspicano lo smantellamento dello Stato di Israele