La puzza della vita

 

C'é puzza qui, letteralmente, malauguratamente. La puzza qui é nauseante, dà le vertigini, é inadatta agli uomini e alle bestie. Mi é quasi impossibile concentrarmi, mentre scrivo, con questo odore infetto che penetra nella stanza e nei miei pensieri.
Nei campi dei rifugiati e nei villaggi della Palestina, le strade si sono trasformate in una discarica di immondizia, enorme, immensa e purulenta. I rifiuti ricoprono i marciappiedi, gettati dappertutto: nei grandi viali, agli angoli delle strade e perfino vicino ai supermercati e ai ristoranti...
Da dieci giorni non si raccoglie l'immondizia, da quando é cominciato lo sciopero dei dipendenti municipali... Come tanti altri Palestinesi, non ricevono lo stipendio da molti mesi, soprattutto a causa delle senzioni economiche internazionali imposte da più di un anno ai Palestinesi, dopo la vittoria democratica di Hamas alle elezioni nel gennaio 2006. Se non hanno i soldi, non possono né lavorare né vivere.
C'é una situazione di crisi: non abbiamo i mezzi necessari per fare funzionare i nostri servizi municipali essenziali, come l'acqua e l'elettricità. Gli altri servizi pubblici e di igiene sono paralizzati. La situazione peggiora ogni giorno di più.
Questo odore nauseabondo viene ad aggiungersi alla maledizione di essere Palestinese nella Palestina occupata di oggi: niente soldi, né cibo né pace, e adesso neppure aria respirabile.
 
  
 
   
 
 

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