L’alleanza tra il Giappone e l’Australia è parte di un più vasto piano dei governi conservatori dell’asse Washington-Tokyo-Canberra, per circondare la Repubblica Popolare Cinese ed eventualmente provocare una guerra contro quel paese, nel caso non assecondi le loro rivendicazioni politiche.
 
Questi piani sono stati discussi dal vicepresidente USA Dick Cheney e da John Howard, durante la recente visita di Cheney in Australia. Un’altra parte del progetto consiste nel coinvolgere anche l’India in questa manovra imperialista. Il piano include anche l’Indonesia che il governo australiano sta cercando di dividere dai suoi partner asiatici dell’Associazione delle Nazioni Asiatiche del Sud-Est (ASEAN) per spingerla ad assumere una posizione anticinese.
 
Affermazioni false
 
Quanto affermato dai primi ministri australiano e giapponese, secondo cui il recente accordo di alleanza firmato a Tokyo non sarebbe diretto contro la Cina, è falso. E’ ugualmente falsa l’affermazione secondo la quale gli obiettivi dell’alleanza sarebbero “la pace e la sicurezza”. Per “pace” si deve in realtà intendere guerra, mentre “sicurezza” significa la sicurezza del sistema economico e politico di questi paesi in un mondo che sta rapidamente cambiando e rifiutando le loro politiche.
 
Il primo ministro giapponese Shinzo Abe rappresenta quel settore della classe dominante che ha scatenato la guerra d’aggressione del Giappone contro l’intero Sud-Est asiatico nel 1941.
 
John Howard rappresenta quel settore della classe dominante australiana che, all’epoca, era disposto a dare il benvenuto all’aggressione giapponese ed era pronto a consegnare al Giappone la parte settentrionale dell’Australia.
 
Allora primo ministro australiano era Robert Menzies e il suo governo ideò il piano che preso il nome di Linea di Brisbane, che andava da Brisbane ad Adelaide. Il territorio a nord-ovest di questa linea doveva essere affidato ai giapponesi. Fu solo la rimozione da primo ministro di Menzies e il suo rimpiazzo con il governo laburista di Curtin a salvare l’Australia dall’occupazione giapponese.
 
L’attuale primo ministro giapponese rifiuta di riconoscere – come del resto tutti i governi precedenti – molte delle atrocità commesse dal Giappone nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Il Giappone continua a negare i crimini giapponesi contro le cosiddette “donne di conforto” – in prevalenza coreane,  ma anche altre migliaia dei territori occupati, costrette alla schiavitù sessuale a beneficio dei soldati giapponesi – e di pagare loro gli indennizzi.
 
Abe rifiuta anche di riconoscere che l’invasione e l’occupazione giapponese della maggior parte dell’Asia Orientale sia stata una guerra imperialista d’aggressione, o addirittura che i massacri di civili su larga scala – come i 300.000 cinesi massacrati in sei settimane durante il “Sacco di Nanchino” – siano mai avvenuti.
 
Nuovi piani
 
I nuovi piani rappresentano il tentativo operato dalle medesime forze politiche di ricolonizzare territori asiatici, in particolare la Cina, di impadronirsi delle risorse naturali del continente e di sfruttare l’ingente forza lavoro che popola l’Asia.
 
Un altro elemento è rappresentato dalle infinite guerre “fredde” e “calde” contro qualsiasi paese socialista, dal momento che gli stati capitalisti e imperialisti devono affrontare un crescente movimento mondiale contro lo sfruttamento, la povertà, l’umiliazione e la distruzione dell’indipendenza dei paesi che si sono liberati dal colonialismo.
 
L’Australian di Murdoch (15/3/07) conferma le valutazioni in merito ai reali obiettivi dell’alleanza Giappone-Australia. L’editorialista Dennis Shanahan scrive: “L’Australia intende fare in modo che gli accordi trilaterali sulla sicurezza stipulati con USA e Giappone comprendano l’India, in un’alleanza quadrilaterale che accerchi la Cina…
 
“Cheney ha ripreso la proposta giapponese nel corso della sua recente visita in Giappone e Australia, dopo che settori dell’amministrazione Bush avevano accantonato il progetto. Ha sostenuto l’idea nei colloqui con John Howard a Sidney…dopo averne discusso con il governo di Shinzo Abe a Tokyo.”
 
Dennis Shanahan prosegue: “Cheney ha affermato a Sidney: La crescente intesa tra i nostri tre paesi è il messaggio inequivocabile che siamo uniti nella causa della pace e della libertà nella regione.”
 
Un articolo apparso nello stesso giorno in The Australian afferma:
 
“Non c’è dubbio che se il nostro accordo trilaterale sulla sicurezza dovesse essere esteso fino ad includere l’India, sarebbe interpretato da Pechino come una minaccia.”
 
“I colloqui del primo ministro (dell’Australia) con il presidente dell’Indonesia, culminati lo scorso anno nel Patto Lombock hanno avuto l’effetto di apparire come un piano teso al contenimento di Pechino.”
 
Ma l’obiettivo di questi complotti non è circoscritto alla Cina. L’articolo prosegue: “ha senso sostenere l’India, non solo per le preoccupazioni che riguardano la Cina, ma anche per la crescente inclinazione autoritaria della Russia e delle nazioni delle steppe dell’Asia Centrale.”
 
Chiunque può cogliere in questi articoli le aspirazioni di coloro che hanno come obiettivo la dominazione del mondo.
 
L’articolo di The Australian continua: “Anche se alla Cina può non piacere l’idea di essere contenuta da una serie di accordi sulla sicurezza tra i propri vicini, è in definitiva anche suo interesse assumere la responsabilità di cittadino globale, nel momento in cui esercita un ruolo protagonista sul piano economico”.
 
In altre parole, sarebbe veramente nell’interesse della Cina essere “contenuta” e “accerchiata” e costretta a sottomettersi alle richieste dei governi di Giappone, Australia e USA, diventando parte dell’Impero americano.
 
Tali politiche e progetti non sono il modo per ottenere la pace e la sicurezza in questa parte del mondo, ma piuttosto il conflitto e probabilmente la guerra. Essi violano la Carta delle Nazioni Unite e il Trattato di Amicizia e Cooperazione che il governo australiano ha siglato lo scorso anno con altri paesi asiatici, incluse Cina e Russia. Il Trattato di Amicizia fa appello al “reciproco rispetto per l’indipendenza , la sovranità, la parità, l’integrità territoriale e l’identità nazionale di tutte le nazioni”. Esso rinuncia all’ “interferenza esterna” negli affari degli altri stati e invita al “regolamento delle differenze o delle dispute mediante strumenti pacifici e attraverso la rinuncia alla minaccia dell’uso della forza”.
 
Accerchiamento
 
Le politiche di “accerchiamento” e “contenimento” di un altro paese sono una violazione degli scopi di questo Trattato e degli impegni assunti dal governo australiano al momento della firma.
 
Ancora una volta il primo ministro australiano mente per nascondere le intenzioni reali dell’alleanza con il Giappone e fa a pezzi le clausole del trattato.
 
Traduzione dall’inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare



www.resistenze.org - popoli resistenti - australia - 14-04-07


da: www.cpa.org.au/garchve07/1312china.html


 
 
21 marzo 2007
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