Rapporto sui Gilet gialli dal 28 marzo al 4 aprile
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Saker francophone, 4 aprile 2019 (trad.ossin)
Rapporto sui Gilet gialli dal 28 marzo al 4 aprile
Saker francophone
Atto XX
Per l’atto XX, tre città hanno vietato ogni manifestazione: Tolosa, Avignone e Rouen. Il sindaco di Bordeaux chiede a tutti gli abitanti di restare a casa. Anche St Etienne e Epinal vietano le manifestazioni per l’atto XX.
Divieti non rispettati, tutte queste città avranno un sabato giallissimo. Bordeaux non sarà una città morta come aveva chiesto il sindaco. Nemmeno Avignone. 33.700 Gilet gialli in tutta la Francia, secondo il Ministero dell’Interno, mentre il sindacato France police-Policiers en colère ha rilevato, alle 16.00, 120.000 manifestanti. Secondo una nuova stima della prefettura di Parigi, 32 persone sono state fermate e vi sono stati 11.945 controlli preventivi. Le forze dell’ordine hanno inoltre redatto 21 verbali per partecipazione ad una manifestazione non autorizzata in zona proibita.
Gas lacrimogeni, fermi e abituali violenze poliziesche, come al solito, per questo atto XX. Riapparizione di qualche casseur, i candelotti lacrimogeni volano sempre ad altezza viso
Violenze poliziesche, finanziarie e statali
Una testimonianza delle minacce cui è ricorsa la polizia per intimidire i manifestanti.
Vietata una intervista a Geneviève Legay, l’anziana signora di Nizza ricoverata in ospedale dopo una carica dei CRS. Dopo molte dichiarazioni contraddittorie e polemiche sulle cause della caduta a terra di questa signora, il procuratore di Nizza riconosce finalmente che è stata spinta da un poliziotto. D’altronde questo polizotto ha presentato le sue «scuse» alla donna anziana precisando di avere agito nello «stretto rispetto degli ordini ricevuti». Confermate le pressioni esercitate dalla polizia su questa signora: «quando Madame Legay si è risvegliata all’ospedale, sabato 23 marzo 2019, ha detto che dei poliziotti erano andati per due volte nella sua stanza e che uno di essi aveva insistito per farle dire che era stata strattonata da un cameramen, e non dalle forze dell’ordine».
Testimonianza di un medico di strada violentemente picchiato dalla polizia. E ancora un’altra retata di medici di strada in un ristorante di Digione: «Nel Ristorante ‘Le Bœuf Blanc’, il Quartier Generale dei medici di strada, tutti sono stati picchiati dentro e fuori dalla porta. Esito delle radiografie -> costole rotte, dita spezzate, una spalla fratturata. Tutte donne, compresa la padrona».
Improvvisamente perfino Paris Match si sente obbligata a fare un articolo sul fatto che i medici di strada sono perseguitati dalla polizia.
Le convocazioni piovono sui soggetti più improbabili: «Apprendiamo con stupore che una persona che aveva solo condiviso una nostra informazione è stata convocata dalla Polizia! Parliamo del getto di escrementi comunemente chiamato ‘Cacatov’ … Se ne parla in molti media! … E’ in corso una tale repressione che oggi la gente rischia un’ammenda e anche di più, solo per avere rilanciato un’informazione!».
Sempre più spesso appaiono in Facebook appelli di ricerca di video che possano provare che la polizia mente nei suoi verbali. I manifestanti pacifici vengono presi in trappola dalla polizia che li fa passare per casseur. Ecco un esempio, tra i tanti, di queste richieste di aiuto: «CERCO PROVE VIDEO e/o FOTO e/o TESTIMONI per 2 persone».
1. Abbiamo avuto notizie del ragazzo (foto a sinistra) che la famiglia cercava. Purtroppo è in prigione. La BAC gli ha fatto scivolare una lattina nello zaino (come è diventata oramai loro abitudine) per farlo accusare di lancio di proiettili.
Oppure URGENTE: la sua famiglia cerca immagini o testimonianze del suo fermo alle ore 18.30 vicino all’incrocio Saint Georges. Si prega di contattare Anna Tellier.
2. La persona che è stata in grado di darci notizie del ragazzo di 19 anni che ha incrociato nel carcere di Seysses cerca anche prove in immagini della sua innocenza (foto a destra). E’ accusato di avere colpito un poliziotto, ed è stato ferito al LBD a distanza ravvicinata. E’ stato fermato verso le 18/18.30 sul Boulevard Carnot in direzione del Monumento ai morti. Contattate Malou Mulan. »
Alcune testimonianze di Gilet gialli condannati per avere manifestato
Eric Drouet è stato condannato a 2000 euro di multa.
Un’avvocatessa testimonia che la polizia non l’ha lasciata entrare in un commissariato per assistere alcune persone fermate. Altra testimonianza di una avvocatessa sulle condizioni di detenzione dei Gilet gialli. Una terza testimonianza, questa volta del presidente del sindacato avvocati di Rouen, che denuncia le manovre della polizia per impedire ai Gilet gialli di vedere i loro avvocati.
E c’è anche Reporter sans frontières che si rivolge al Difensore civico per chiedere che la polizia cessi di brutalizzare i giornalisti, chiaramente identificabili come tali, durante le manifestazioni dei Gilet gialli.
A forza di vedere simili scene, non so nemmeno più che dire.
Ancora un video nel quale un polizotto o uno sbirro (lo si riconosce dal bracciale rosso intorno al braccio), non solo è travestito da casseur ma lo diventa effettivamente giacché viene filmato mentre lancia oggetti contro la vetrina di un bar.
Questo studio spiega i molti casi di malesseri dovuti ai gas lacrimogeni, dimostrando la loro tossicità quando vengano usati in composizione tanto concentrate.
E un altro suicidio nella polizia. «21 suicidi tra le forze dell’ordine dal 1 gennaio 2019. Non si era mai registrata una simile ecatombe nello spazio di soli 3 mesi».
Amnesty France denuncia ancora l’intento del governo di usare la violenza frontale e si pone la questione: «Quando le autorità francesi metteranno fine a questa escalation di violenza e opteranno per una strategia di mantenimento dell’ordine rispettosa del diritto di manifestare?».
Il «business dell’oltraggio degli agenti». Questo video spiega perché pullulano le multe per oltraggio agli agenti.
Molte testimonianze indicano che la polizia cerca di schedare il maggior numero di manifestanti. Identità e foto prese sistematicamente.
Sempre di più la frase «anche la Gestapo/la polizia di Petain obbediva agli ordini», appare nei commenti che cercano di spiegare il comportamento dei poliziotti. E questo video mostra bene perché.
Nonostante tutto questo, i poveri poliziotti sono stufi che si parli male di loro. E, improvvisamente, questo fatto provoca tensioni tra di loro.
Per finire, la dignitosa e toccante testimonianza di una donna «troppo ricca per accedere agli aiuti sociali, troppo povera per pagarsi l’affitto di una casa privata. Maria, pensionata di 71 anni ha lavorato tutta la vita in Francia e vive adesso nella sua automobile». Questo spiega bene il perché dei Gilet gialli.
Gli intrallazzi politico/mediatici francesi
Per chi vuole comprendere la logica del sistema e, soprattutto, sgombrare il campo dagli argomenti usati dai media per farci accettare questo sistema di forza, un’eccellente analisi, semplice da leggere.
Con la nuova portavoce del presidente, almeno le cose sono chiare.
Le maschere cadono. Per sostenere la nuova portavoce, un deputato del partito di Macron (LREM) dice anche lui che la trasparenza non è utile in politica.
Ci si mette pure Le Monde con un articolo dal titolo: «Come l’Eliseo ha divulgato un montaggio video fasullo per tentare di scusare Alexandre Benalla».
Mentre i Gilet gialli vengono imprigionati a centinaia, ecco qui un lungo elenco di personalità politiche condannate per fatti ben più gravi di una semplice violazione di un divieto di manifestazione, e mai andati in prigione.
Questo video racconta in cifre l’ampiezza dell’evasione fiscale in Francia e in Europa. Frode confermata da questa intervista a un esponente del PS. Bisogna capire che il recupero di questa evasione sarebbe ampiamente sufficiente perché la Francia continuasse ad avere una politica sociale. Ma il governo ultra liberale di Macron preferisce lasciare i ricchi frodare piuttosto di aiutare chi ne ha bisogno.
Improvvisamente, per sopperire alle mancate entrate fiscali, l’automobilista francese diventa la vacca da latte del governo. Solo le multe prodotte dai controlli radar hanno generato quasi 2 miliardi di euro nel 2017. Sia chiaro che buona parte di queste entrate va nelle casse delle agenzie private che «gestiscono» questi radar.
Anche i pensionati sono vacche da mungere. Una pensionata Gilet gialli spiega: «62 anni di immaginazione fiscale… e di menzogne!», a proposito di pensionati, date e cifre lo dimostrano.
E chiudiamo a tutta forza gli ospedali, in nome della… performance e del rigore di bilancio.
Saccheggi e profanazioni di chiese sono tanti ma i media non ne parlano mai. Al contrario c’è un enorme chiasso mediatico se si tratta di una moschea o, peggio ancora, di un simbolo ebraico. Perché questi due piesi e due misure?
L’odio dei giornalisti verso i Gilet gialli non ha più limiti. Anche se i giornalisti giurano che i loro padroni non interferiscono mai nel loro lavoro.
France 2 non ha invitato Francois Asselineau, Benoît Hamon e Florian Philippot al dibattito del 4 aprile sulle elezioni europee. Dopo un ricorso dell’UPR, il partito di Asselineau, il tribunale amministrativo ha stabilito che «La decisione di non invitare questi tre candidati al dibattito del 4 aprile può costituire una VIOLAZIONE GRAVE E MANIFESTAMENTE ILLEGALE ALLA LIBERTA’ FONDAMENTALE garantita dal rispetto del carattere pluralista dell’espressione delle correnti di pensiero e di opinione». France 2 sarà dunque costretta a invitarli.
Le privatizzazioni continuano. E’ il turno delle dighe idroelettriche ed è su pressione della commissione europea.
E verrà presto il turno delle strade nazionali. E sì, quelli che hanno messo Macron al potere ci stanno facendo un pensierino.
Per essere certa che la politica dei liberali sia più a favore delle multinazionali che del popolo, Monsanto finanzia il partito liberale, insieme a LREM (il partito di Macron), per le elezioni europee. Ecco un video che spiega come simili azioni di lobbying siano del tutto ordinarie nel parlamento europeo.
Per quelli che ancora non conoscono la storia, ecco un video su Macron, la sua folgorante ascensione e la sua conquista della presidenza. O questa conferenza di Emmanuel Todd e Marcel Gauchet.
Pare che Macron si esaurirà ben prima del movimento dei Gilet gialli. D’altronde inanella umiliazioni su umiliazioni ma, avendo sempre con lui la stampa manistream, nessuno se ne accorge quasi. Salvo gli ex presidenti che sono pessimisti. Per Sarkozy, «tutto questo finirà male».
Azioni dei Gilet gialli
Il gruppo operazioni speciali dei Gilet gialli sarà ricevuto al Senato per discutere della legge sul Patto. La discussione sarà pubblica.
Continua la loro guerra contro Starbucks: «Operazione Speciale Starbucks: atto 3! Oggi una buona cinquantina di Gilet gialli ha invaso il salone del Boulevard des Capucines a Parigi per chiedere alla multinazionale spiegazioni sulla spettacolare ottimizzazione fiscale che partica per non pagare tasse. Abbiamo chiesto di essere ricevuti da Pascal Laborde, direttore regionale, che pure aveva promesso di tenere conto delle nostre doglianze quando occupammo la Starbucks degli Champs-Élysées. La risposta è stata inappellabile come durante il nostro atto 2: messa alla porta, chiusura del salone e rifiuto di ricevere una delegazione dei Gilet gialli. La guerra tra Starbucks e i Gilet gialli è dunque dichiarata! Non molleremo fino a quando questa multinazionale non si metterà in regola… ».
I Gilet gialli di Tolosa hanno organizzato un «villaggio giallo» per potere incontrare e spiegare al resto della popolazione che cosa è il movimento, quali sono i suoi obiettivi… per contrastare la diffamazione mediatica di cui è vittima.
I Gilet gialli chiedono l’aiuto di avvocati per risolvere l’oppressione giudiziaria che lo Stato cerca di far loro subire.
Quando alcuni sindaci rimuovono il ritratto di Macron.
Estratto di un dibattito sui Gilet gialli con Francois Boulo. Qui un’intervista alla televisione.
Qui è Branco che spiega perché il governo è morto di paura.
Telethon considera i Gilet gialli degli appestati e respinge la loro donazione comune: «Oggi avrebbe dovuto essere consegnato l’assegno a Telethon, a Brioude 43. Alla fine l’assegno non è stato consegnato. Infatti abbiamo ricevuto un sms della direzione di Telethon che ha respinto ogni collegamento della donazione ai Gilet gialli a mezzo foto, articoli nei giornali e preteso che la donazione non venisse in alcun modo associata ai Gilet gialli! Allora abbiamo votato e deciso di non donare i 300 euro a Telethon perché non siamo dei paria e troviamo offensivo che l’immagine dei Gilet gialli venga fino a questo punto infangata».
L’esercito comincia a dire la sua, per la voce del generale Tauzin.
Gli intellettuali, quelli veri non le vedette mediatiche, anche loro parlano dei Gilet gialli. Ecco la lettera a Macron di un Gilet giallo normale e associato di filosofia, che ha anche esperienza di governo.
E come dice un commento intelligente: «Sostituite i Gilet gialli con la bandiera francese e diventerete dei Francesi, non più del Gilet gialli!!! ». Alcuni hanno tentato di farlo e anche questo non ha funzionato giacché, di questi tempi, perfino quelli che portano la bandiera francese vengono arrestati dalla polizia.
Sembra che l’Algeria stia nella stessa situazione della Francia dei Gilet gialli.
La testimonianza di un giovane che racconta come l’esperienza dei Gilet gialli abbia completamente mutato la sua visione del mondo.
E per finire in musica…