Hezbollah il Bello
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Le schede di Ossin, 2 gennaio 2021 - Qui sta l'essenza della vera popolarità di Hezbollah. Una forza del bene libanese "del popolo, dal popolo, per il popolo" non è cosa diversa dall'amato motto costituzionale statunitense di un governo "del popolo, dal popolo, per il popolo"...
Plato’s Guns, 24 novembre 2020 (trad. ossin)
Hezbollah il Bello
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L'anima di un guerriero dorme nel suo pugno. Si sveglia nel suo pugno. Fino all’ultimo respiro, resterà serrata nel suo pugno.
Nessuna pistola e nessun pericolo mortale può disserrare questo pugno. Un guerriero vivrà e morirà col pugno chiuso.
Non è per amore della violenza né per il brivido della guerra. Nemmeno perché avvinto da una folle passione per la morte. E’ perché un guerriero sa che, anche in tempo di pace, malvagi e malfattori si nascondono all'ombra della pace.
Un guerriero è tale per vocazione. Non è mercenario. Non materialista. Non negoziabile. Un vero guerriero è puramente un difensore. Si propone unicamente la tutela di una giustizia superiore e la difesa di sé e dei deboli. Non è mai un predatore. Un guerriero è impregnato di una cultura di giusta dignità e martirio. Umile dignità. E sacro martirio. Un vero guerriero non è un normale soldato, né una figura celebrata dai media o dalla mitologia. Un vero guerriero è reale. E raro. Un vero guerriero è l'unica specie di umano capace di baciare la morte direttamente nel bulbo oculare. Non c'è la paura dell'infinito vuoto nero nel cuore di un vero guerriero.
Nel corso della storia, le culture minacciate e attaccate da avidi nemici hanno prodotto ciascuna il proprio marchio di guerrieri. Gli indiani nativi americani ci hanno dato i "Braves". Il Giappone ci ha dato il "Samurai". La Francia ci ha regalato Giovanna d'Arco. L'Africa ci ha regalato la "Regina guerriera Amina". E il Libano moderno ci ha dato Hezbollah.
Hezbollah: attualmente il gruppo di guerrieri-resistenti di maggior successo al mondo, che combatte contro il più malevolo di tutti gli abomini moderni, altrimenti noto come l'Asse del Male (Stati Uniti, Israele e i loro alleati occidentali e arabo-wahabiti). Hezbollah è anche attualmente il più insultato di tutti i guerrieri. Questo perché, incapace di sconfiggere Hezbollah sul campo di battaglia, e dopo aver già speso circa 11 miliardi di dollari in molti colpi di Stato falliti e campagne diffamatorie nell'ultimo decennio, l'Asse del Male si è ridotto ad attaccare Hezbollah con menzogne maligne e false accuse. Demonizzare Hezbollah, macchiare la loro immacolata reputazione attraverso una vasta campagna mediatica globale è l'unica arma rimasta nelle mani dell'Asse del Male. Questa offensiva di diffamazione potrebbe ottenere qualche risultato tra le persone non informate, ma in effetti non indebolirà le capacità fenomenali di Hezbollah sul campo di battaglia. Questo agitprop non cambierà nessuno dei dati sul campo. Saranno solo più soldi delle vostre tasse sprecati per una chimera.
Hezbollah è nobile, ma non di stirpe reale. I suoi guerrieri e leader provengono essenzialmente da comunità contadine della classe lavoratrice che si sono unite per respingere un invasore feroce, coloniale e genocida, altrimenti noto come Israele. A circa trent'anni dalla nascita, Hezbollah resta eccezionalmente umile e profondamente ancorato alle sue umili origini. Anche se Hezbollah ha perso guerrieri in combattimento, il numero dei suoi martiri è stato relativamente basso e non ha ancora perso una sola battaglia o guerra nei suoi oltre 30 anni di esistenza. E nonostante i suoi successi stellari sul campo di battaglia, Hezbollah rimane senza ostentazione e misericordioso nella vittoria. La cosa più notevole e impressionante di tutte è che la leadership di Hezbollah non è adusa a cavilli, imbrogli e buffonate. Semplicemente, non mente. Non una volta la sua leadership ha deluso o ingannato i suoi combattenti, i suoi alleati o sostenitori. Coerentemente fedele alla sua parola, perfino i cittadini ebrei israeliani, secondo i sondaggi israeliani, credono a ciò che la leadership di Hezbollah dice, più di quanto credano ai propri leader di Tel Aviv. Questo perché si è più volte potuto verificare che quello che Hezbollah dice, semplicemente e veramente "è", e ciò che promette, lo mantiene sempre. E, in effetti, ha superato in astuzia il suo nemico più grosso in ogni occasione.
Tutte le sue battaglie sono state per ragioni difensive. TUTTE. I suoi guerrieri sono eccezionalmente ben disciplinati e concentrati sul compito di una giusta liberazione dalle forze crudeli e oppressive. Il loro sistema di addestramento non produce traditori o gente che possa essere facilmente sedotta dal richiamo della ricchezza, dei piaceri fisici o dei vantaggi politici. Non sono ricattabili. Immersi in una cultura del martirio ispirata al nipote del profeta Maometto, Hussein, ed al suo agonizzante martirio, una passione e un'agonia che assomigliano al martirio del profeta cristiano Gesù, i guerrieri di Hezbollah sono impermeabili ad ogni corruzione dell'anima.
La loro formazione è duplice. Vengono addestrati agli agili combattimenti di guerriglia, e nello stesso tempo viene loro insegnata una filosofia retta che in sostanza è religioso-spirituale. Una filosofia ispirata alla loro fede fondamentale in un dio giusto e compassionevole, un dio che premia i fedeli e i giusti. Questo è precisamente ciò che li distingue dagli altri eserciti: il loro assoluto impegno filosofico e fisico in nome di un dio giusto. Sebbene profondamente religiosi e strettamente legati all'Islam, sono notevolmente tolleranti nei confronti di altre sette, altre fedi e culture, come hanno recentemente dimostrato immolandosi in difesa dei sunniti siriani, drusi e alawiti, nonché difendendo eroicamente i villaggi cristiani e le loro antiche chiese nel Levante. I guerrieri di Hezbollah hanno sacrificato la propria vita per liberare la stessa progenie originaria dei cristiani, che ancora risiede nel Levante; liberarla dai terroristi e dagli invasori dell'Isis appoggiati dall'Occidente e da Israele. Vale la pena menzionare qui anche il fatto, riferitomi da un generale libanese, che Hezbollah protegge anche l'ultima sinagoga ebraica rimasta in Libano, e la sua comunità di circa 400 persone. Forse qui è anche pertinente aggiungere che, durante le loro guerre contro Israele, la leadership di Hezbollah si è alleata e ha sostenuto seriamente gli sforzi di resistenza perfino degli empi gruppi comunisti libanesi che combattono contro l'esercito ebraico invasore. Ha spezzato il pane e fatto amicizia con gli empi, e gli empi allo stesso modo con essa, in nome della lotta e della resistenza contro un nemico genocida e rapace. Hezbollah rimane legato e intimamente vicino ad altri gruppi di resistenza libanese, anche in tempi di pace. La sua amicizia è sempre genuina, lontana da ambigui concetti di realpolitik. Si interessa e si preoccupa di tenere uniti i suoi contadini, non di dividerli o dominarli. Sostiene una pacifica ed equa convivenza tra le 18 religioni e sette legalmente riconosciute del Libano, la cui popolazione è attualmente di 6.825 milioni. È un record storico che abbia persino concesso l'immunità ai traditori libanesi che hanno collaborato con Israele durante i suoi 18 anni di occupazione del Libano.
Hezbollah segue rigide regole morali di guerra che non consentono l'uccisione indiscriminata del nemico: respingere il nemico, e non massacrarlo, questo è il suo primo obiettivo. Solo se ciò si rivela insufficiente, allora annientare il nemico diventa una necessità ammissibile e santificata. Le sue regole di guerra islamiche insistono sul trattamento umanitario dei prigionieri di guerra e Hezbollah le rispetta sempre. I suoi guerrieri sono addestrati per essere impeccabilmente educati nei confronti dei loro prigionieri: addestrati non solo alla guerriglia strategica, ma anche istruiti ai nobili principi di carità e misericordia verso i catturati. Non abusano della vittoria rivendicando il potere unico: credono nella condivisione del potere con i loro compatrioti, anche con coloro che non hanno mai messo piede sul campo di battaglia.
Hezbollah è supremo, ma evidentemente non suprematista.
Non infrangono mai le loro leggi di guerra, per timore del loro dio. Preferirebbero letteralmente morire, piuttosto che infrangere queste leggi e dispiacere al loro dio. Seguono con assoluta precisione il loro protocollo religioso-filosofico e militare; e praticano il rispetto devoto e la fiducia nella giustizia dei loro comandanti e della loro causa. Le esecuzioni extragiudiziali sono vietate, così come l'assalto ingiustificato del nemico. Non sparano nemmeno a donne, bambini o uomini disarmati. Non prendono di mira gli handicappati in sedia a rotelle, come fanno regolarmente l'esercito israeliano e altri apparati di sicurezza ebraici. Non invadono, ma liberano. Hezbollah è un resistente reattivo e difensivo e non un esercito di usurpatori e psicopatici dediti all'omicidio di massa e al saccheggio di ciò che non è loro di diritto.
La loro cultura di resistenza è umanista. Fino in fondo.
Si battono per un mondo giusto e pacifico, indipendentemente dal costo delle loro vite. Anzi, vivono per il martirio; anelano al martirio per la causa di un mondo giusto e pacifico. Considerano il martirio il risultato più alto in assoluto nella vita.
“Non temiamo la morte perché la nostra morte è il martirio. Martirio significa vivere eternamente vicino al nostro dio. Vivere vicino a Dio è il punto finale dell'ascensione dell'umanità: non può essere raggiunto se non attraverso il martirio”- un guerriero di Hezbollah.
C'è una trinità di principi nella filosofia del martirio di Hezbollah. Sono disposti a morire per tre questioni di principio: per dio, per la famiglia e per la nazione. Vivono e muoiono per nient'altro che per dio, famiglia e nazione. Non saprei spiegare meglio quanto sia importante per loro questa filosofia di vita triadica. In quanto guerrieri pieni di fede, non si allontanano mai da questa filosofia piena di sentimento, né la dimenticano mai, né in guerra né in pace, nemmeno momentaneamente, nemmeno per un nanosecondo. La loro filosofia del martirio è il loro stesso ossigeno. La loro stessa spina dorsale. Sono coerenti nel loro profondo impegno per la loro filosofia divina e triangolare. Questa è per loro la madre degli assoluti. Questo fornisce loro un coraggio infinito e senza paura. Questo ispira il loro attaccamento e amore per i giusti, il loro comportamento disciplinato e il loro intento mirato. Ciò fornisce loro una determinazione infinita; con sconfinata leggerezza fisica e mentale. Quando si addestrano per la guerra, sul campo di battaglia e altrove, rimangono intimamente connessi a questo triangolo di motivazioni ispiratrici. Nel loro universo, il muscolo, la morale e il divino sono eternamente intrecciati. Questa è la vera ragione del record ininterrotto di vittorie, e della loro forza e popolarità, continuamente crescente in tutto il mondo.
Hezbollah venera il suo dio sopra ogni altra cosa: il suo dio supremo siede in cima alla sua piramide spirituale, direttamente collegato dall’alto ai due sacri doveri terreni di proteggere la famiglia e la nazione. I guerrieri di Hezbollah apprezzano questa configurazione triadica anche più delle loro stesse vite. Collegano i loro doveri terreni verso la famiglia e la nazione direttamente al servizio del loro dio celeste. Dio chiede loro fede incrollabile e la protezione della "tribù e della terra", e i guerrieri di Hezbollah sono servitori volontari che si sottomettono disinteressatamente all'assoluta riverenza verso dio e alla protezione della famiglia e della nazione. Questa nobile egida piace al loro dio: i guerrieri di Hezbollah non vivono per nient'altro che per compiacere il loro dio, quindi non spezzeranno o scioglieranno mai il contratto divino che hanno stretto con il loro dio. Il loro nemico dovrebbe esserne consapevole e stare attento: essi neutralizzeranno attivamente qualsiasi minaccia a questa equazione divina, anche a costo della propria vita. Questa è la loro unica missione sulla terra: rispetto di dio, difesa e protezione della famiglia e della terra. Questo in poche parole è il manifesto di Hezbollah. Niente di meno che questo. Niente di più.
Il loro modello e sistema di resistenza sono diventati molto popolari e si sono diffusi oltre la loro regione levantina: dalle dune punitive dello Yemen, fino al Sud America, dalla Mezzaluna fertile e attraverso il continente asiatico, il modello di resistenza di Hezbollah si è diffuso e continua ad ispirare altri, con grande dispiacere dei loro nemici perniciosi e sconfitti.
L'altra qualità unica di Hezbollah è quella della sobria pazienza. Sono eccezionalmente abili nell'arte della pazienza: i loro amici iraniani tessitori di tappeti hanno insegnato loro questa necessaria abilità di vita ed essi hanno applicato abilmente questa disciplina mentale a tutte le loro strategie di guerra e di battaglia. Credono che la loro fede nel loro dio sia permanente e indistruttibile, ma che tutto ciò che è mondano sia mutevole, essi quindi giocano pazientemente la lunga partita contro il loro nemico, con totale fiducia e successo evidente.
Tuttavia, nonostante tutte le sue ammirevoli qualità, i suoi nemici e i megafoni dei media globali dei suoi nemici etichettano Hezbollah come "narco-terrorista" e "terrorista islamico". Accusare Hezbollah di narco-traffico è come accusare Madre Teresa di traffico di eroina. Tutti coloro che conoscono il Medio Oriente sanno che dirigenti e guerrieri di Hezbollah vivono una vita pulita e sobria. Non lanciano nemmeno bombe o insultano il loro nemico. Sono di lingua pulita e di vita pulita, umili e "graziosi come il mattino". Conoscendo lo stile di vita e la filosofia a cui Hezbollah aderisce rigorosamente sul campo di battaglia e fuori, è semplicemente inconcepibile pensare che Hezbollah possa offendere il suo dio, gestendo reti di droga locali e internazionali che rovinano la vita delle persone, rompono famiglie e indeboliscono le nazioni.
Incapaci quindi di trovare un tallone d'Achille militare e un difetto di carattere, i nemici di Hezbollah hanno prodotto una lunga litania di presunti crimini senza mai fornire nemmeno un solo brandello di prova. I nemici di Hezbollah hanno aggiunto il buon nome di Hezbollah alla loro "lista dei terroristi" famigeratamente politicizzata, senza fornire nemmeno una prova e una dimostrazione inconfutabile di attività terroristica. Esaminiamo dunque insieme questo elenco di accuse – ma tenete presente che se il terrorismo di Hezbollah contro gli Stati Uniti fosse effettivamente vero, se davvero vi fossero prove concrete del terrorismo di Hezbollah contro gli Stati Uniti, allora il Libano, specialmente il sud del Libano dove ha sede Hezbollah, avrebbe già ricevuto un deciso e fatale trattamento statunitense del tipo "Shock and Awe".
Non c'è assolutamente alcuna prova che la leadership di Hezbollah abbia mai ordinato o commesso quanto segue: l'attentato con un camion esplosivo nel 1983 contro l'ambasciata USA a Beirut; così come il bombardamento di caserme statunitensi e francesi nello stesso anno. Il bombardamento di un ristorante vicino alla base dell'aeronautica statunitense a Torrejon, in Spagna; l'autobomba dell'annesso dell'ambasciata statunitense a Beirut; e il dirottamento di un aereo della Kuwait Airlines - tutto nell'anno 1984. Il dirottamento del volo TWA 847 nel 1985. Il rapimento e l'esecuzione di tre ebrei libanesi nel 1986, con lo pseudonimo di "Organizzazione degli oppressi sulla Terra". L'assassinio di tre diplomatici sauditi nel 1988. L'assassinio di un segretario saudita a Bangkok nel 1989. L'assassinio di altri due diplomatici sauditi e di un operatore telex presso l'ambasciata saudita a Bangkok nel 1990; così come il rapimento e l'omicidio di un uomo d'affari saudita a Bangkok nello stesso anno. L'assassinio di Ehud Sadan, un capo della sicurezza presso l'ambasciata israeliana ad Ankara; così come l’attentato all'ambasciata israeliana di Buenos Aires nel 1992. Il tentato omicidio di un leader della comunità ebraico-turca a Istanbul nel 1993. Il fallito attentato con autobomba all'ambasciata israeliana in Thailandia; e l'attentato suicida all'edificio della Mutualità ebraica argentina a Buenos Aires - tutto nel 1984. L'attentato con un camion nella parte statunitense delle Torri Khobar in Arabia Saudita nel 1996. L'assassinio dell'ex primo ministro libanese Rafic Hariri, nel 2005. L'attacco a un autobus in Bulgaria che era pieno di vacanzieri israeliani nel 2012.
Una manciata di tali accuse false e politicamente orientate viene in continuazione riproposta dai media ebraici e occidentali, senza fornire però giammai al pubblico nemmeno una parvenza di prova. Favorite anche dalle tendenze islamofobiche dei media, queste accuse di terrorismo vengono pubblicate e ripubblicate più e più volte, nella speranza che il sentito dire alla fine si imponga, come fosse un fatto notorio, nelle menti delle persone ragionevoli. In altre parole, le accuse di cui sopra non sono altro che armi propagandistiche volte a demonizzare un gruppo di resistenza onorato e mai sconfitto. È interessante notare che, nonostante queste operazioni di propaganda aggressiva contro Hezbollah, né le sue capacità di combattimento né il suo vigore si sono ridotti, né questi attacchi di disinformazione hanno ridotto la sua popolarità nel mondo. Anche le accademie militari dei suoi nemici, con silenziosa ammirazione, includono attualmente lo studio delle tattiche supreme e delle strategie di guerra di Hezbollah nel loro curriculum, confermando così l'alto livello della capacità di combattimento e della filosofia di guerra di questa organizzazione. Non si possono separare le strategie di guerra di Hezbollah dalle fondamenta della loro filosofia umanista. Entrambe sono sempre impiegate in contemporanea. Hezbollah lascia sempre un passaggio di uscita, attraverso cui il nemico può ritirarsi durante un'imboscata.
Hezbollah riceve un sostegno morale entusiasta da nazioni musulmane e non musulmane. Dall'est e da alcune nazioni occidentali. Hezbollah è rispettato, amato e venerato nei quattro angoli del mondo, compreso l'apprezzamento di alcuni cittadini di nazioni nemiche che non sono stati mentalmente condizionati dalla propaganda di Stato. Questo non è solo perché gli esseri umani per natura amano un eroe di guerra imbattuto. Ma anche perché l'umile Hezbollah si è affermato con successo come un esercito del popolo, dal popolo, per il popolo. E qui sta l'essenza della sua vera popolarità. Una forza del bene libanese "del popolo, dal popolo, per il popolo" non è cosa diversa dall'amato motto costituzionale statunitense di un governo "del popolo, dal popolo, per il popolo".
Perché?
Questo perché i Libanesi hanno chiaramente individuato in Israele il loro nemico, mentre il pubblico statunitense non ha ancora identificato il “potere ebraico” come suo insidioso nemico interno. Il potere ebraico, che è cresciuto attraverso un clientelismo tribale sgradevole e antistatunitense, il nepotismo, il ricatto e la coercizione. La supremazia ebraica, che ha palesemente dominato la vita interna degli Stati Uniti e la loro politica estera a livello internazionale negli ultimi 60 anni e oltre (dall'assassinio di Kennedy, in effetti). Il potere ebraico, che è stato essenzialmente corrosivo e deturpante per la vita tradizionale statunitense a livello nazionale, e rovinoso per l’economia e la reputazione degli USA a livello internazionale. Ma, se i Libanesi riescono a eludere e sconfiggere ripetutamente il potere ebraico abusivo, allora potrebbero farlo anche gli Statunitensi che vivono sotto lo stivale di un'occupazione ebraica apertamente antidemocratica.
Ma, perché gli Statunitensi possano liberarsi, essi dovranno prima liberarsi di tutte le armi di distrazione di massa, di tutti i progetti di ingegneria sociale e dei numerosi altri stupidi progetti che gli ebrei dell'élite statunitense e la loro lobby hanno insidiosamente imposto ai cittadini statunitensi e ai politici. Perché gli Statunitensi siano veramente liberi e indipendenti, e al momento sono un popolo prigioniero, devono prima superare tutte le loro divisioni interne, ideate e sponsorizzate dalla lobby ebraica. Divisioni come la politica identitaria, l'esca e la disarmonia razziale, la demonizzazione dei valori statunitensi tradizionali, il neoliberismo, il globalismo, la Federal Reserve, Wall Street, i media mainstream, la maggior parte di Altmedia - e la lunga lista potrebbe continuare. Devono anche liberarsi e ribellarsi contro gli inquinanti mentali imposti, come il finanziamento di tutti quegli orribili musei dell'Olocausto che servono in realtà a legittimare i crimini israeliani in corso contro gli Statunitensi, dipingendo gli ebrei come le "vittime eterne con bisogni speciali". Tutti questi musei dell'Olocausto non sono altro che fabbriche di propaganda pagate con i soldi delle tasse degli Statunitensi, non con gli Shekel israeliani o con donazioni private. È il massimo dell'assurdità che gli Statunitensi debbano pagare per il proprio lavaggio del cervello e per la loro schiavitù mentale. Gli statunitensi devono, SOPRATTUTTO, reclamare i diritti sanciti dal Primo Emendamento, che è stato stravolto e recentemente ridotto a brandelli dalla lobby israeliana. Gli Statunitensi devono riguadagnare la loro libertà di parola ed essere in grado di chiamare il pane, pane e un ebreo, ebreo.
Non si può sottovalutare quante catene israeliane siano già avvolte intorno alla mente e al corpo degli Statunitensi. Sto parlando della vostra mente e del vostro corpo.
La domanda nasce qui: dove sono la vostra dignità e il rispetto per voi stessi, cari Statunitensi? Dove il vostro onore? Dove sono i frutti del lavoro, che avete investito nella vostra famiglia e nel vostro paese anno dopo anno? Non sono nelle vostre mani e non vengono nemmeno spesi per la vostra comunità. La lobby ebraica si è assicurata che la vostra libertà e le vostre tasse siano prima di tutto al servizio dello Stato di Israele. La lobby ebraica ha ucciso la vostra democrazia, creato devastazione sociale in tutta la nazione, e dirottato i soldi delle tasse guadagnati con fatica verso lo Stato clepto-oppressivo di Israele. La lobby ebraica vi ha trattato come se foste una nazione di schiavi che essa controlla e domina socialmente. Attualmente, gli USA non sono in uno stato di giustizia e grazia. Gli Statunitensi di tutti i colori e di ogni classe sociale non costituiscono un popolo libero. L'America non è più "la bella". Gli USA sono sotto l'occupazione del potere tribale ebraico. E i Libanesi? I Libanesi, nonostante la gravità dell'attuale crisi interna, stanno infatti vivendo una vita di liberazione ben meritata. I Libanesi feriti sono infatti un popolo più libero degli Statunitensi. Una vita di libertà dall'occupazione donata loro da Hezbollah, costantemente vigile e disposto al sacrificio. Hezbollah il patriota. Hezbollah, il bello.
Quando i cittadini dell'Occidente e degli Stati Uniti si renderanno conto che Hezbollah è di gran lunga più dalla loro parte di quanto lo siano i Sionisti bellicisti e guerrafondai? Dopo tutto Hezbollah è solo un movimento di liberazione, non si propone di rapinare le Casse degli Stati europei e dell’America del Nord, non spinge a intraprendere guerre che costano miliardi di dollari ed euro, e fiumi di sangue. E, sicuramente, Hezbollah non opprime in alcun modo i diritti del popolo occidentale alla libertà di parola - un diritto che le lobby israeliane dell'Europa e degli Stati Uniti si sforzano di negare al popolo.
Dov'è il vostro Hezbollah, cari cittadini statunitensi? Dove la vostra resistenza al vostro occupante? Dove la vostra mente che resiste? Il vostro voto di resistenza? Le vostre parole di resistenza? La vostra arte che resiste? La vostra pistola resistente?
In qualità di espatriato statunitense, testimone dei danni e delle terribili divisioni inflitte alla nostra società dalle élite ebraiche, vi consiglio di evitare guerre fratricide. Sarebbe una rovinosa follia. Questo è ciò su cui scommette il vostro insidioso occupante. La divisione al vostro interno lo incoraggia e lo autorizza. A spellarvi di più per il bene di Israele, il nemico in mezzo a voi ha bisogno che siate deboli e divisi. Non sottomettetevi, ma evitate. Evitate le frizioni, per restare uniti. Non dovete amarvi l'un l'altro fino alla morte, ma dovete restare uniti e resistere al vostro nemico interno, se pensate di meritare una vita di libertà, pace e prosperità. Unitevi nonostante le vostre differenze. Unitevi nonostante la vostra rabbia. Questa è la ricetta per la vostra liberazione.
"Con l'inganno farai la guerra". Questo è il motto israeliano.
'Vivi libero o muori'. Questo è un motto statunitense. È anche un motto di Hezbollah.
Ossin pubblica articoli che considera onesti, intelligenti e ben documentati. Ciò non significa che ne condivida necessariamente il contenuto. Solo, ne ritiene utile la lettura |