Obama come Hitler
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Solidarité et Progrès, 2 gennaio 2012 (trad. Ossin)
Obama supera Hitler col suo decreto sulla NDAA
Sabato 31 dicembre 2011 Barack Obama ha promulgato il tristemente famoso National Defense Authorization Act (NDAA), che conferisce al Presidente degli Stati Uniti prerogative incostituzionali assimilabili ai pieni poteri concessi a Hitler nel 1933. La NDAA contiene articoli che consentono la detenzione militare senza limiti e senza controlli giudiziari nei confronti di chiunque, ivi compresi i cittadini USA, sia sospettato di essere in rapporti diretti o indiretti con gruppi terroristi o ogni altra organizzazione agli stessi legata. Criticata da numerosi alti gradi dell’esercito USA e dall’Unione americana per le libertà civiche, questa legge si spinge ancora più oltre la legge Patriot dell’era Cheney-Bush e conferisce veri e propri poteri dittatoriali ad un Presidente che aveva promesso di cancellare gli abusi dei suoi predecessori.
Contemporaneamente alla sua promulgazione, Obama ha accompagnato questa legge con una dichiarazione presidenziale (“signing statemet”) che esprime delle “serie riserve su alcune disposizioni che regolano la detenzione, l’interrogatorio e il giudizio di presunti terroristi”. Facendo riferimento alla sezione 1021 della NDAA, Obama afferma che “questa legge non deve essere interpretata come abrogativa delle leggi o sostitutiva delle autorità esistenti in materia di detenzione dei cittadini USA, dei residenti stranieri legali o di chiunque venga arrestato nel territorio degli Stati Uniti”. Ma non solo è proprio questo ciò che la NDAA esplicitamente autorizza, ma è stata proprio l’amministrazione Obama ad intervenire perché questo fosse consentito, quando un gruppo di legislatori guidati dal senatore democratico Carl Levin, presidente della commissione servizi esercito, aveva fatto sopprimere questi passaggi.
Il testo della NDAA ha oramai forza di legge e la dichiarazione presidenziale non ne cambia il contenuto, a meno di voler credere a questa promessa di non volervi ricorrere. Ma allora perché farla adottare e poi promulgarla? Ricordiamoci che quando Adolf Hitler promulgò la legge per la protezione del popolo e del Reich il 24 marzo 1933, aveva promesso allo Zentrum, il partito cattolico tedesco sciolto in luglio, che non se ne sarebbe servito contro gli oppositori.
Inoltre Obama scrive nella sua dichiarazione che “qualcuno nel Congresso continua a insistere per la restrizione delle opzioni a disposizione dei nostri specialisti dell’antiterrorismo e ad interferire con le stesse operazioni che hanno assicurato la nostra sicurezza”. Dunque, in nome della “sicurezza e della libertà del popolo statunitense”, il Presidente decreta, nella più pura tradizione di Carl Schmitt e della dottrina dell’esecutivo unitario, che il suo governo ignorerà alcune disposizioni di legge, quelle che giustamente devono assicurare un minimo di protezione.
Ed ecco qualche esempio:
1. La sezione 1024è stata inserita dal Congresso per specificare che il segretario alla Difesa, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della NDAA, presenterà un rapporto che definisca le procedure “che determinino lo statuto delle persone detenute in applicazione della Authorization for Use of Military Force” in vigore (la legge del 2003 promulgata da Bush). Durante il dibattito al Senato, il senatore repubblicano Lindsey Graham aveva dichiarato: “Voglio poter dire a tutti quelli che sono coinvolti che nessuna persona detenuta in una prigione degli Stati Uniti, sia civile che militare, come membro presunto di AlQaida lo sarà senza una decisione giudiziaria. Noi non permettiamo al potere esecutivo di assumere simili decisioni senza controllo”. Nella sua dichiarazione, che ha forza di decreto-legge, Obama attribuisce al segretario alla Difesa “ampia discrezionalità nello stabilire quali decisioni sullo statuto dei prigionieri dell’Afghanistan siano soggette alle condizioni di questa sezione della legge”, l’esecutivo crea in tal modo una eccezione che indebolisce i contro-poteri.
2. La sezione 1028 della NDAA limita la possibilità di “trasferire i detenuti verso un paese straniero”, una pratica avviata dall’amministrazione Cheney-Bush per delocalizzare la tortura verso prigioni segrete in Egitto, in Libia, in Polonia. Per Obama questa limitazione “ostacola la possibilità per l’esecutivo di realizzare attività militari, di sicurezza nazionale e di relazioni estere” oltre alle sue “possibilità di agire prontamente nella conduzione di negoziati con paesi esteri”. Obama dichiara dunque che il suo governo non sarà tenuto a rispettare la sezione 1028.
3. La sezione 1029 della NDAA chiede che “il Procuratore degli Stati Uniti consulti il direttore della Intelligence nazionale e il segretario alla Difesa prima di avviare azioni penali o incriminare alcune persone”. Nel suo decreto-legge Obama scrive che ciò ridurrebbe “l’integrità e l’indipendenza del ministero della giustizia” e che di conseguenza il suo governo non vi si sottometterà.
E’ chiarissimo, per quelli che non hanno voluto guardare fino ad oggi la realtà in faccia, che la sindrome narcisista acuta di Barack Obama ne fa un dittatore in potenza. Mentre aveva criticato tutti gli errori legali dell’amministrazione Bush-Cheney e si era impegnato durante la campagna elettorale a correggerli, è diventato oramai più fascista dei fascisti, determinato a usare il potere della Casa Bianca e dell’esercito degli Stati Uniti per appagare le sue illusioni di potenza e compensare le sue frustrazioni interne con dei conflitti militari all’estero. Questo è il ruolo che gioca per conto dell’Impero finanziario della City e Wall Street, per i quali la guerra è oramai il solo modo di evitare il fallimento.
Solidarité et Progrès, 3 gennaio 2012 (trad. Ossin)
Phil Giraldi: Obama e la NDAA è Weimar 1933!
Due giorni prima che Barack Obama promulgasse la legge NDAA che autorizza la detenzione militare illimitata e senza processo di ogni essere umano negli Stati Uniti e nel mondo, l’ex ufficiale dei servizi di informazione militare della CIA e storico, Phil Giraldi, ha fatto un’analogia tra le manovre del regime Obama e la Germania degli anni 1930. In un articolo pubblicato il 29 dicembre sul sito antiwar.com, quello che è stato uno dei primi, con Lyndon Larouche, ad opporsi pubblicamente alla deriva totalitaria dei neo-conservatori, afferma che Obama è andato già più in là di Bush e Cheney e che, in sintonia con loro, ha distrutto la Costituzione USA in un modo simile a quello utilizzato da Hitler e dal suo giurista Carl Schmitt per distruggere la Costituzione di Weimar.
“All’alba di questo nuovo anno, è ahimè difficile difendere l’idea che la Washington del 2011 sia diversa da Weimar o da Berlino del 1933 (…). Il potere assunto dalla Casa Bianca e l’assenza di ogni trasparenza dovrebbero essere considerate dai cittadini USA come un pericolo mortale. Se pensate che la Germania della Repubblica di Weimar sia un lontano ricordo e che quanto accaduto non possa ripetersi qui, vi sbagliate. Può ripetersi qui e, a meno che non si faccia qualcosa, è quasi certo che si ripeterà. Ci siamo già dentro“.
Giraldi nota che spesso vengono fatte delle analogie tra gli Stati Uniti e gli Imperi. I neocons sognano di vedere il sistema imperiale romano concretizzarsi nelle forme di un impero USA eterno, mentre altri dicono che l’impero degli Stati Uniti si distruggerà da sé stesso, come Roma e Londra.
Ma per Giraldi il parallelo è Weimar. Proprio come a Weimar dopo l’incendio del Reichstag, gli Stati Uniti hanno distrutto la Costituzione e l’hanno rimpiazzata con uno “Stato di fatto guidato da un Fuhrer”, come quello creato su misura per Hitler da Carl Schmitt e altri giuristi celebri di quell’epoca. Facendo una breve sintesi dei poteri di crisi attribuiti a Hitler dopo l’incendio del Reichstag, che è stato “appiccato certamente dai nazisti stessi”, Giraldi sottolinea l’importanza della legge dei “pieni poteri che hanno conferito ad Hitler la possibilità di fare a meno del Parlamento e legiferare per decreto”. Il nome completo della legge dei pieni poteri è in italiano “Legge per l’eliminazione del dolore del popolo e del Reich” (Ermachtigungsgesetz) e disponeva che un “potere esecutivo potente potesse sottrarsi ai vincoli imposti da burocrati e dalla costituzione, quando ciò si rendesse necessario per risolvere una crisi”. Notiamo che è esattamente ciò che fa Obama sostenendo e promulgando la legge NDAA che viola i diritti costituzionali degli Stati Uniti, accompagnandola con un decreto-legge che gli permette di sottrarsi a qualche paletto che vi era stato inserito.
Oggi gli Stati Uniti sono avviati su questa strada, avverte Giraldi.
“La prima legislazione antiterrorismo che è stata approvata fu il Patriot Act, il cui titolo completo è Legge del 2001 per l’unificazione e il rafforzamento degli Stati Uniti fornendo loro gli strumenti appropriati per intercettare e combattere il terrorismo, un eufemismo che ricorda la legge dei pieni poteri di Hitler”, sottolinea Giraldi. Questa legge fu seguita dal Patriot Act II del 2006, e le “due leggi hanno ridotto i diritti costituzionali di libertà di espressione, libertà di associazione, protezione contro le ricerche illegali, l’Habeas Corpus, il divieto di punizioni inappropriate e crudeli, e la protezione contro la confisca illegale della proprietà privata. Il primo, quarto, quinto, sesto e ottavo emendamento del Bill of Rights sono stati eliminati o resi inefficaci.
“Questo è stato seguito dal Military Commissions Act del 2006 (MCA), con la creazione di tribunali militari per processare i combattenti nemici illegali, ivi compresi cittadini USA. A differenza di un tribunale civile o penale, gli imputati possono essere arrestati con il voto di 2/3 dei membri presenti della Commissione(…) La legge sospende l’Habeas Corpus e le protezioni della Convenzione di Ginevra e autorizza la detenzione illimitata dei sospetti nelle prigioni militari senza accusa e senza assistenza di un avvocato”.
Obama ha ampliato il portafoglio di Bush, facendo regolarmente ricorso al privilegio del segreto di Stato per impedire ogni ostacolo legale, mentre autorizzava l’assassinio di cittadini statunitensi all’estero, basato sul sospetto , commettendo atti di guerra contro i quali Washington non è in guerra e adesso ratifica la National Defense Authorization Act of 2012 (NDAA), che autorizza la detenzione militare illimitata contro chiunque, ivi compresi i cittadini statunitensi negli USA , perché il campo di battaglia è mondiale. Hitler ha agito allo stesso modo contravvenendo alla costituzione di Weimar? Certo.”
Come continua a ripetere Lyndon Larouche, c’è ancora una soluzione: cacciare Obama col mezzo costituzionale della sezione 4 del 25° emendamento. Obama è un caso clinico di sindrome narcisistica acuta che lo spinge inesorabilmente verso il totalitarismo e la guerra. Non si trova dunque in uno stato mentale adeguato al suo mandato, può e deve essere cacciato. Non farlo rivelerebbe molte cose sullo stato mentale dei sedicenti leaders politici che aspettano le prossime elezioni per agire.