La sovversione made in USA
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The vineyard of the saker, 26 dicembre 2014 (trad. Ossin)
La Fondazione USAID smascherata a Cuba, e quello che ci dice dei tentativi mondiali di sovversione da parte degli USA
La sovversione made in USA
Toni Cartalucci
Un’inchiesta di Associated Press (AP) ha rivelato che l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID – United States Agency for International Development) ha tentato, nel corso di due anni, di creare e utilizzare un social network a Cuba, con l’intento di provocare disordini e rovesciare il governo cubano. Il tentativo si è risolto in un completo fallimento, soprattutto perché il governo cubano ha preso tutte le misure necessarie per indagare, interrogare e smantellare qualcosa che può solo essere definita come attività sovversiva finanziata dall’estero
Nel reportage intitolato “Gli USA hanno organizzato concerti di Hip Hop a Cuba per provocare incidenti” (1), AP ha rivelato:
“Il programma è esposto in documenti che coinvolgono Creative Associates International, un’agenzia di Washington DC pagata milioni di dollari per arrecare danni al governo comunista cubano. Le migliaia di pagine del rapporto riportano contratti, email, conversazioni online registrate, bilanci, ricevute, presentazioni Power Point, fotografie e passaporti.
Il progetto prevedeva la creazione di un social network, “Twitter alla cubana”, e la presa di contatto con giovani sudamericani senza esperienze, per farne degli attivisti, operazioni che sono già state trattate nei precedenti reportage di AP".
Non è la prima volta che USAID o altre organizzazioni statunitensi dichiarano di operare per lo sviluppo, mentre invece operano per la sovversione politica. AP ha rivelato che il programma cubano si ispirava ad un altro programma, sostenuto dagli USA, usato per rovesciare il governo serbo nel 2000.
L’operazione organizzata da USAID prevedeva il trasferimento clandestino di denaro verso Cuba, attraverso società schermo e banche offshore. USAID, nonostante le prove esibite, ha smentito l’esistenza di questa operazione, come hanno d’altronde fatto anche altre organizzazioni USA, colte in flagrante delitto di sovversione politica.
A proposito delle smentite di USAID, AP ha scritto:
“Tutte le affermazioni secondo cui noi siamo implicati in operazioni segrete o mascherate sono false”, ha affermato USAID mercoledì scorso. L’organizzazione ha affermato che i suoi programmi erano destinati a rafforzare la società civile, “spesso in luoghi in cui l’impegno civile è impossibile o vi è gente perseguitata, arretata, oggetto di maltrattamenti o peggio”.
Se, per società civile, USAID intende le reti di sovversione politica che operano al servizio degli interessi di Wall Street e di Washington, allora è precisamente quella la società civile che USAID sosteneva a Cuba, e quella che l’organizzazione continua a sostenere in tutto il mondo. L’insistenza di USAID, invece, sul fatto che nessuna delle sue operazioni è segreta o mascherata, è semplicemente una menzogna.
In un altro reportage, intitolato “Cinque cose da sapere a proposito del programma per l’Hip Hop cubano di USAID” (2), AP ha rivelato che USAID ha mascherato i suoi programmi cubani sotto la facciata di programmi civici e sanitari. Lo stesso reportage afferma che i finanziamenti di USAID erano tenuti nascosti perfino ai Cubani coinvolti nel programma, aggiungendo un nuovo livello di ambiguità e di frode.
Quello che le operazioni sovversive di USAID a Cuba ci dicono a proposito dell’insieme dei programmi di sovversione degli USA
1. Gli USA sono impegnati nella sovversione politica in tutto il mondo, mascherata da promozione della democrazia e anche da aiuti allo sviluppo attraverso “programmi civici e sanitari”.
2. Questi tentativi di sovversione sono attuati segretamente, attraverso compagnie schermo, intermediari, contrattisti esterni. In seguito, tutte le accuse vengono respinte in blocco, senza preoccuparsi minimamente delle prove che vengono eventualmente prodotte dai paesi presi di mira, o anche da giornalisti occidentali che conducono inchieste su fatti che non possono essere smentiti.
3. Gli USA si servono dei social network, di giovani gruppi di musicisti, di studenti, oltre a gruppi istituti in Facebook e Twitter, per creare l’illusione di una opposizione crescente, là dove non esiste alcuna opposizione o, se esiste, rappresenta solo un’oscura minoranza.
4. Mentre i movimenti di opposizione fabbricati da USAID sembrano fino in fondo inconsapevoli dell’influenza degli USA, alcuni documenti ufficiali resi pubblici da AP (3) dimostrano fino a qual punto questi movimenti siano artificiali, attraverso l’analisi dei profili psicologici dei più importanti membri, e delle strategie, agende e obiettivi, tutti stabiliti sotto la direzione di USAID e dei suoi agenti. Alcuni resoconti di riunioni rivelano tentativi diretti di manipolazione degli individui che USAID cerca di attrarre nei suoi movimenti di opposizione artificiali, con ordini del giorno delle riunioni e delle discussioni che si possono riassumere in: “Che cosa potrebbe motivarli a fare quello che noi desideriamo?”
5. Nonostante tutte le grandi affermazioni di promozione della democrazia, i programmi degli USA sono manipolatori, insidiosi, disonesti, ingannevoli e finalizzati allo sfruttamento (non solo per le persone attirate nei programmi, ma anche per le popolazioni dei paesi presi di mira, oltre che per l’audience mondiale, del tutto ingannata sulla vera genesi di questi movimenti una volta che abbiano raggiunto visibilità).
Ripensare i recenti disordini politici alla luce di quanto accaduto a Cuba
Quali altre nazioni hanno sofferto recenti disordini politici? E in quali di esse operavano movimenti di opposizione sostenuti massicciamente da USAID e da altre organizzazioni USA, come la Fondazione nazionale per la democrazia (National Endowment for Democracy, alias NED)? Alla luce di quanto abbiamo appreso su Cuba, e sui tentativi di USAID di camuffare i loro programmi di sovversione politica, concertati e poi smentiti, quali paralleli possiamo tracciare?
Hong Kong, Cina. Il movimento denominato Occupy Central, o Rivoluzione degli Ombrelli, a Hong Kong, in Cina, ha messo insieme diversi gruppi che sono stati apertamente fondati da USAID e NED. Altri gruppi, soprattutto organizzazioni studentesche, si sono aggregati ai gruppi finanziati dagli USA in modo talmente spontaneo e hanno dimostrato di possedere tali capacità organizzative e tale influenza sui media occidentali, che è difficile pensare che USAID non li abbia sostenuti in modo nascosto. Per esempio, lo Scholarism di Joshua Wong è stato accusato da Pechino di essere una creazione USA, Il Wall Street Journal, nell’articolo intitolato “I media allineati con Pechino accusano un dirigente del movimento studentesco di Hong Kong di avere rapporti col governo USA” (4), ha scritto:
“Le prove a dimostrazione dei forti legami di Joshua Wong con gli USA, citate da questi giornali fanno riferimento a quello che l’articolo ha descritto come frequenti riunioni col personale del consolato USA a Hong Kong, e alle donazioni nascoste effettuate da statunitensi in favore di Joshua Wong. L’articolo ha anche detto che la famiglia di Wong ha visitato Macao nel 2011, su invito della Camera di Commercio USA, e che ha soggiornato al Venetian Macao, di proprietà USA, in particolare della Las Vegas Sands Corp.”
Altri dirigenti di Occupy Central, tra cui Martin Lee e Anson Chan, si trovavano anch’essi a Washington DC (5), qualche tempo prima, per raccogliere il sostegno degli USA, al fianco della stessa organizzazione che finanziava anche le attività politiche di altri co-dirigenti, soprattutto Benny Tai e anche l’Università di Hong Kong (coinvolta in un traffico di denaro sporco, utilizzato da Occupy Central per organizzare un referendum (6) prima dei recenti disordini).
La NED ha smentito qualsiasi coinvolgimento nelle manifestazioni (7), attraverso dichiarazioni prive di senso, che fanno eco a quelle di USAID su Cuba.
manifestazioni organizzate dall'apparato di Shinawatra, Riceve finanziamenti dall'USAID e
dall'Open Society
Tailandia. I seguaci del dittatore deposto e assassino di massa, Thaksin Shinawatra (8), e Shinawatra stesso, hanno beneficiato per anni del sostegno USA, con la presenza di una intensa attività di lobbying a Washington, per ottenere il sostegno finanziario di USAID/NED ai sedicenti attivisti che si pretendono accademici imparziali o avvocati per i diritti dell’uomo, ma che in effetti sostengono Shinawatra e la sua macchina politica in modo chiaro e inequivoco (9),
USAID e la Fondazione Open Society, del noto criminale finanziario George Soros, hanno finanziato il libro Book Re:public, dell’accademica Pinkaew Laungaramsri, dell’Università Chiang Mai.
Sawatree Suksri, del sedicente Nitirat Group, o Giuristi Illuminati, dell’Università Thammasat, è anch’egli implicato fino in fondo nei programmi della NED. Ha partecipato a un “programma di dialoghi” del Dipartimento di Stato USA, ha contribuito al rapporto annuale Freedom House della NED, utilizzato in sinergia con le altre attività di sovversione, per orientare le opinioni pubbliche contro i paesi presi di mira, ed ha anche accolto i lobbisti Thaksin Shinawatra e Robert Amsterdam, quali star principali di uno dei forum pubblici di Nitirat.
La cosa forse più eclatante è il rapporto col sito internet tailandesi Prachatai (10), finanziato annualmente a suon di milioni di baht da NED, USAID e Open Society. Prachatai, come i siti coinvolti nello scandalo cubano, dopo avere immediatamente smentito di essere finanziato, adesso smentisce che gli ampi finanziamenti ricevuti dagli USA fossero finalizzati ad altro se non alla realizzazione di programmi civici. Benché fosse sia costretto a rendere pubblici gli importanti finanziamenti statunitensi nel 2011, da allora non ha mai aggiornato le informazioni, che non ha mai peraltro tradotte in lingua thai, in modo da essere comprensibili per i loro lettori tailandesi. Questo sito offre un sostegno permanente a Thaksin Shinawatra e alla sua macchina politica, soprattutto il suo sedicente movimento di protesta delle camice rosse, oltre che altri accademici poco sinceri (finanziati dagli USA).
Siria/Iran. In un articolo di politica USA intitolato “Quale strada verso la Persia?” pubblicato il 15 agosto 2009 dal Brookings Institution (11), a proposito di come rovesciare il regime iraniano, si dice specificamente:
“Un metodo con molte probabilità di successo è quello di incoraggiare i tentativi clandestini di cambio di regime nella speranza di una reazione di Teheran pubblica, o almeno non totalmente nascosta, che potrebbe poi essere presentato come un atto di aggressione ingiustificato da parte del governo iraniano”.
Qui vi sono dei politici USA che discutono pubblicamente di destabilizzare clandestinamente una nazione con strumenti di sovversione politica. Gli “atti di aggressione”, che se sarebbero la risposta, dovrebbero allora essere presentati come “ingiustificati”, e utilizzati per accrescere la pressione politica sul paese preso di mira.
Questo articolo parla anche apertamente dei punti da esaminare per organizzare torbidi politici. In una parte, letteralmente intitolata “Trovare i buoni intermediari”, sta scritto:
“Quando si fomenta una rivoluzione, o anche solo dei torbidi, uno dei compiti più difficili è di individuare i partner locali”.
Dopo avere apertamente ammesso l’obiettivo di “fomentare una rivoluzione”, l’articolo parla di come correre in aiuto di questi “intermediari”:
“… gli studenti e gli altri gruppi hanno bisogno di un aiuto discreto per le loro manifestazioni. Hanno bisogno di fax, Hanno bisogno di accessi internet, di fondi per stampare manifesti e volantini, e di finanziamenti per impedire che siano aggrediti da sicari. Oltre a ciò, i media finanziati dagli USA potranno evidenziare le manchevolezze del regime e dare ampio spazio a critiche che altrimenti non troverebbero spazio. Gli USA sostengono già delle televisioni satellitari in lingua persiana (Voice of America Persia), delle radio (radio Farda), che trasmettono informazioni non censurate agli Iraniani (negli ultimi anni hanno rastrellato la maggior parte dei fondi pubblicamente stanziati dagli USA per promuovere la democrazia in Iran). Le sanzioni economiche deli USA (oltre alla pressione militare) possono screditare il regime, favorendo l’aspirazione della popolazione verso un mutamento di governo)”.
L’articolo menziona anche l’utilizzo di gruppi armati per sostenere la sedizione creata dagli USA:
“Quelli che aspirano a un cambio di regime in Iran dicono che sarebbe velleitario puntare ad una rivoluzione di velluto. Al contrario, affermano che gli USA dovrebbero volgersi verso i gruppi di opposizione già esistenti, che abbiano già dato dimostrazione della loro determinazione a combattere il regime, e che sembrino desiderosi di ottenere l’assistenza degli USA. Si potrebbe allora sperare che questi diversi gruppi di opposizione possano trasformarsi in movimenti più efficaci, che potrebbero diventare in grado di rovesciare il regime”.
In questo documento datato 2009, vengono descritti nero su bianco i medesimi metodi rivelati da AP a proposito di Cuba. Vengono descritti anche ulteriori stadi di intervento, soprattutto il ricorso a gruppi armati per incoraggiare la sovversione e il cambio di regime. Violenze di questo tipo sono state usate in Tailandia nel 2009 e 2010, oltre che in Iran e, senza alcun dubbio, nella vicina Siria, dove una guerra infuria da quattro anni, guidata da terroristi sostenuti dagli USA, che hanno devastato il paese.
rifornire di armi l'Ucraina
Ucraina. Identici atti di sovversione politica si sono constatati in Ucraina, una nazione nella quale gli incessanti interventi degli USA e della NATO sono da tempo noti. In un articolo del 2004 intitolato “La campagna degli USA dietro i disordini a Kiev” (12), The Guardian ammetteva che;
“… se i frutti della “Rivoluzione delle castagne” infiorettate di arancio sono destinati all’Ucraina, la campagna che si è organizzata lì è tutta di matrice statunitense, un protocollo di promozione dell’Occidente e di marketing di massa, sofisticato e brillantemente pensato, che è stato applicato in quattro paesi in quattro anni, per opporsi ad elezioni truccate e rovesciare regimi malfamati.
Finanziato e organizzato dal governo USA, che ha mobilitato consulenti, sondaggisti, diplomatici, i due grandi partiti statunitensi e varie ONG, questo protocollo è stato utilizzato in Europa, per la prima volta, a Belgrado nel 2000, per battere Slobodan Milosevic nelle urne.
Richard Miles, l’ambasciatore USA a Belgrado, vi ha giocato un ruolo chiave. E, l’anno scorso come ambasciatore USA a Tbilissi, ha fatto il bis in Georgia, consigliando Mikhail Saakashvili su come battere Eduard Shevardnadze.
Dieci mesi dopo il successo di Belgrado, l’ambasciatore USA a Minsk, Michael Kozak, un veterano di simili operazioni in America Centrale, soprattutto in Nicaragua, ha organizzato una campagna quasi identica per cercare di buttare fuori l’uomo forte della Bielorussia, Alexander Lukashenko.
Quest’ultima è stata un fallimento. “Non vi sarà un Kostunica in Bielorussia”, ha dichiarato il presidente bielorusso, riferendosi alla vittoria di Belgrado.
Ma l’esperienza accumulata in Serbia, Georgia e Bielorussia è stata di importanza incommensurabile per la cospirazione che ha permesso di battere il regime di Leonid Kuchma a Kiev.
Il protocollo, consistente nell’inventarsi la democrazia attraverso le urne e la disobbedienza civile, è oramai talmente sperimentato da potere essere utilizzato anche in altri paesi”.
Non è stata solo l’Ucraina a soffrire le conseguenze della destabilizzazione politica praticata per anni dagli USA, ma The Guardian ed altre fonti ci rivelano che tutta l’Europa dell’est è stata preda di questi tipi di sovversioni sostenute dall’estero, di simili manipolazioni e cambiamenti di regime.
E’ ora di porre fine alla sovversione organizzata dagli USA
L’immensa macchina della sovversione, costituita da prigioni dove si pratica la tortura, di squadre della morte, guerre finanziate, e aggressioni militari fuori da ogni legalità, costituisce oggi la più grande minaccia per la stabilità mondiale, la pace e il progresso. L’ incontrastata egemonia mondiale di Wall Street e Washington ha già provocato milioni di morti e la rovina di nazioni intere.
Fermare questa deriva richiede uno sforzo concertato di tutte le nazioni, Stati e province, delle comunità locali e degli individui. L’obiettivo essendo quello di sostituire per sempre, con alternative valide, i monopoli corporativisti e finanziari detentori di questa egemonia distruttiva.
Nella specifica lotta contro la sovversione politica, Cuba e la Cina forniscono già dei buoni esempi. A Cuba, ignorare il racket “dirittiumanista” praticato dall’Occidente, che è stato creato specificamente come copertura e protezione per i loro agenti di sovversione, ha consentito al governo di svolgere indagini e trovare prove idonee a incriminare USAID e i suoi satelliti locali, e anche di rendere avvertita l’opinione pubblica cubana contro queste organizzazioni. Allo stesso modo la Cina ha reagito con mossa da maestro, rendendo noti i rapporti con l’estero e l’illegittimità del movimento Occupy Central, nonché i suoi veri sostenitori e le loro reale agenda.
La maggior parte di questi movimenti rappresentano oscure minoranze, che gli USA cercano di far crescere in modo artificiale, tanto all’interno dei rispettivi paesi di origine, che sulla scena internazionale. E’ importante che le nazioni si preoccupino di dare risposte alle richieste legittime dei loro popoli, e che riservino iniziative giudiziarie e confische dei beni ai soli agenti della sovversione. I problemi sociali e le ingiustizie lampanti danno solo migliori punti di appiglio agli USA e alle loro reti di sovversione.
Note:
[1] US co-opted Cuba’s hip-hop scene to spark change (bigstory.ap.org, inglese, 11-12-2014)
[2] 5 things to know about USAID’s Cuban hip-hop plan (bigstory.ap.org, inglese, 11-12-2014)
[3] Documenti resi pubblici da AP (documentcloud.org, espagnol, 2009, PDF)
[4] Pro-Beijing Media Accuses Hong Kong Student Leader of U.S. Government Ties (wsj.com, inglese, 25-09-2014)
[5] Entire « Occupy Central » Protest Scripted in Washington (landdestroyer.blogspot.co.nz, inglese, 05-10-2014)
[6] Media mogul Jimmy Lai ‘spent HK$3.5m on Occupy Central vote’, leaked emails show (scmp.com, inglese, 05-08-2014)
[7] US Covers Up Support for Hong Kong « Occupy Central » (landdestroyer.blogspot.co.nz, inglese, 28-10-2014)
[8] Thailand: Coup Ousts US-Backed Dictator (landdestroyer.blogspot.co.nz, inglese, 23-05-2014)
[9] Exposing Fake Academics & Their Foreign Backers (altthainews.blogspot.fr, 09-06-2014)
[10] US-Funded « Pro-Democracy » Propagandists Prachatai – Update (altthainews.blogspot.fr, 30-12-2013)
[11] Which Path to Persia? Options for a New American Strategy toward Iran (brookings.edu, inglese, 15-08-2014) & versione PDF online (inglese)
[12] US campaign behind the turmoil in Kiev (theguardian.com, inglese, 26-11-2004)
Fonte : USAID Exposed in Cuba – What it Tells Us About US Subversion Worldwide (landdestroyer.blogspot.co.nz, inglese, 13-12-2014)