Perché Donald Trump è possibile?
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Market-ticker, 13 dicembre 2015 (trad. ossin)
Perché Donald Trump è possibile?
Karl Denninger
Pubblicare questo articolo, non significa condividerne gli argomenti. Ci sembra solo che esso ben rappresenti gli umori della società statunitense e che aiuti a capire fino a che punto la crescita inaspettata nei sondaggi di Donald Trump, il candidato outsider repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, evidenzi l’orientarsi dell’opinione pubblica verso un rifiuto integrale dell’establishment.
Lo stesso, in fondo, accade in Europa, come dimostrano i più recenti risultati elettorali. Si tratta probabilmente di una svolta storica, nonostante che il Sistema mediatico di manipolazione continui a funzionare a tutto regime (ossin)
La paura, sia nel GOP (Partito Repubblicano) che tra i Democratici, traspare immediatamente quando si finisce col parlare di Trump, e non per le accuse che gli sono rivolte. No, è qualcosa di molto più semplice, è che i due partiti, Repubblicano e Democratico, e i media tradizionali, sono terrorizzati all’idea che voi, Statunitensi medi, cominciate a comprendere su che cosa realmente si fondino le istituzioni USA.
No, non è che siano diabolici. E’ peggio, perché da decenni il male lo si riconosce e lo si combatte. Ma gli Stati Uniti non hanno ancora aperto gli occhi su quanto accade nell’establishment politico ed economico. E’ emerso con evidenza durante la guerra del Vietnam e, da allora, non ha fatto che peggiorare.
Per quelli che non se ne ricordano, l’offensiva del Têt fu un attacco lanciato dall’esercito Nord Vietnamita (NVA) e dai Vietcong, con circa 70.000 soldati impegnati in una serie coordinata di attacchi contro vari obiettivi. Fu un tentativo di fomentare la ribellione tra la popolazione del sud.
Questa offensiva del Têt fallì nel suo obiettivo militare, perché furono impegnati troppo pochi uomini, dispersi peraltro su un fronte molto ampio, e, una volta che gli Stati Uniti e il Vietnam del Sud si resero conto di cosa stava accadendo, riuscirono letteralmente a massacrare un gran numero di assalitori. Per avere un’idea, nel corso della battaglia di Hué, a fronte di circa 500 marines statunitensi e sud-vietnamiti rimasti uccisi, più di 5000 combattenti nord-vietnamiti e vietcong perirono in questa sola battaglia.
La stessa storia è stata in tutto il paese. Nel corso dell’attacco, il Nord ha praticamente perso tutte le sue forze, senza riuscire a conquistare nemmeno un solo chilometro quadrato di territorio. E non è nemmeno riuscito a provocare la ribellione, che era l’obiettivo principale dell’offensiva.
Ma i nostri media annunciarono che avevamo perso. Erano sul posto e hanno mentito, ivi compreso Walter Cronkite (nella foto a destra). Cronkite scrisse nel febbraio 1968 che la guerra si trovava in “una impasse tale da rendere impossibile la vittoria”, pur sapendo che l’esercito del Vietnam del Nord (NVA) aveva praticamente perso tutti i soldati durante l’offensiva del Têt, con un tasso dieci volte superiore a quello del sud.
L’offensiva del Têt era un gesto disperato; il Nord era in grave difficoltà. Non riusciva a guadagnare terreno e perdeva uomini e materiale ad un ritmo superiore rispetto agli Statunitensi e ai Sud-Vietnamiti. Insomma noi avevamo una forza di combattimento di gran lunga migliore. Nei primi giorni dell’offensiva, persero diecimila uomini contro i circa 750 del nemico, e la situazione andò ancora peggiorando, giungendo al totale di circa 50.000 uomini persi, la quasi totalità delle loro forze in età da combattimento.
Cronkite non era interessato alla verità. Non era diabolico, era indifferente. Se ne fregava del fatto che un governo totalitario avesse la meglio su una nazione di milioni di cittadini, voleva solo farsi un nome e promuovere la sua agenda politica.
Allo stesso modo, alcuni ritengono che Obama e consorte siano diabolici nella loro visione dei mussulmani e del terrorismo, e naturalmente cercano di marcare una diversità artificiale tra i due partiti politici. E’ falso. La verità è che sono tutti indifferenti.
L’obiettivo politico è, ovviamente, di accumulare più potere per loro e i loro amici, grazie al potere economico. Vogliono più potere politico per potervi arrestare e imprigionare, ancor più se tentate di resistere. Vogliono più controllo sulla vostra vita quotidiana. Vogliono più potere per obbligarvi a cucinare una torta per i gay, perché le vostre convinzioni religiose non contano; ma se le vostre convinzioni religiose sono mussulmane, allora contano e devono essere protette perché laggiù ci sono immensi giacimenti di petrolio e persone in stato di sottosviluppo che potranno essere sfruttate nel futuro.
Letteralmente, se ne fregano del fatto che possiate esplodere in un attentato, o restare comunque uccisi, e questo a prescindere se siano democratici o repubblicani. Se ne fregano che magari vivete sotto un ponte, perché l’assicurazione sanitaria, che avete l’obbligo di sottoscrivere, copre tanto poco da costringervi a sborsare di tasca vostra 6000 dollari prima di ricevere un solo centesimo di copertura malattia, non si preoccupano affatto di sapere se voi avete questi 6000 dollari. Se ne fregano che, durante le feste di Natale, della gente sia stata uccisa da una coppia di assassini islamici che avrebbero potuto essere identificati, se solo si fosse prestata un po’ più di attenzione. Che un’inchiesta sia stata archiviata, per ragioni di tutela dei diritti civili, quando avrebbe potuto portare alla loro identificazione da anni.
Jeb Bush (foto in alto) non si è mai scusato per avere rilasciato patenti in Florida ai pirati dell’aria dell’11 settembre, perché se ne fotte. Quello di cui si preoccupava era che gli immigrati illegali potessero lavorare nell’edilizia durante la bolla immobiliare, perché i suoi amici potessero accumulare denaro. Che 3000 Statunitensi siano probabilmente morti delle conseguenze dirette (della crisi dei subprime) non ha importanza per lui.
Marco Rubbio vuole varare misure che consentano ai clandestini illegali di restare, perché se ne frega che possano togliervi il lavoro. Come Bush, quello di cui si preoccupa è che le imprese che gli danno i contributi elettorali hanno bisogno di lavoratori sottopagati. Cita tutte le imprese elencate da Fortune 500 che sono state create da immigrati, ma io scommetto che non uno solo di loro era illegale. Idem per i premi Nobel. Sì, certamente erano immigrati, ma del tipo legale. Gli illegali sono operai non qualificati che lavorano al nero o componenti di gang. Che tutto ciò provochi immensi danni collaterali, economici e criminali, non ha alcuna importanza per lui; non è diabolico, è indifferente.
Ben Carson, nonostante sia un chirurgo, non dice niente contro i monopoli farmaceutici. Sa benissimo che cosa non va, sia nel campo ospedaliero che delle droghe. Non è diabolico, è indifferente ai danni provocati dalla sua professione alla gente negli ultimi 30 anni.
Hillary Clinton (foto a sinistra) sa benissimo che, durante gli attacchi di Bengasi, c’erano le risorse disponibili per evitarli. Ma ha pensato: “Che differenza fa?” E, dal suo punto di vista, ha ragione. Non è diabolica, è indifferente alle vite perse e a tutti gli altri danni collaterali, ivi compreso quello delle armi che sono passate a Daech. Il suo obiettivo è la mondializzazione, il socialismo e lo statalismo, e tutto in funzione del suo arricchimento personale. Che voi ne siate feriti o restiate uccisi, non ha alcuna importanza per lei.
Ascoltate ragazzi, è qui che Trump fa veramente paura alle élite. Trump possiede già tutto quello che vuole, e se qualcosa dii nuovo apparisse ed egli lo volesse, gli basterebbe mettere mano ai suoi cheque. Non ha alcun bisogno di giocare al gioco dell’indifferenza; non c’è alcuna somma di denaro da guadagnare o da perdere, che possa cambiare la sua vita. Egli si è già garantito la propria sicurezza e non ha bisogno della vostra; ha i suoi soldi e, ancora una volta, non ha bisogno dei vostri.
La reazione viscerale che vedete nei media non ha motivazioni politiche. E’ la paura che le motiva.
Temono che possiate alla fine capire che non è “l’altro partito a essere cattivo”; ma che sono tutti e due colpevoli allo stesso modo, quasi uguale, giacché sono tutti semplicemente indifferenti ai vostri problemi, alle loro cause e ai possibili esiti, fosse pure la morte vostra e dei vostri figli, fino a quando non abbiano appagato completamente la loro sete di maggior potere e controllo, per sé e i loro amici.
Se questo accadesse, se abbandonerete il gioco destra/sinistra, repubblicani/democratici, liberali/conservatori e se, al posto suo, comincerete a chiedere la messa sotto accusa e la destituzione di ciascuno di loro per i loro tradimenti e i loro comportamenti oltraggiosamente illegali, e se foste pronti a sostenere tutto questo con iniziative, quali uno sciopero a oltranza fino a che l’ultimo di loro abbia sloggiato, allora sarebbero veramente fottuti.
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USA svegliatevi!