The Economist: i cinque punti deboli dell’esercito USA
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Sputniknews.com, 15 giugno 2015 (trad. ossin)
The Economist: i cinque punti deboli dell’esercito USA
The Economist ha individuato cinque punti deboli dell’esercito USA. Secondo il settimanale, gli equipaggiamenti dell’esercito USA perdono il loro vantaggio tecnologico, a confronto coi nuovi materiali russi o cinesi
Al momento gli Stati Uniti dispongono ancora del personale più qualificato, ma la loro superiorità tecnologica, che un tempo era in grado di garantire la vittoria, sta perdendo di competitività, afferma il magazine.
Secondo The Economist, le tecnologie degli Stati Uniti diventano più performanti, ma anche più accessibili ad altri paesi. La rivista spiega che gli USA si sono talmente concentrati nella produzione di veicoli militari blindati e di droni, da avere trascurato di lavorare su altre tecnologie. Nello stesso tempo, la Cina ha scelto di perfezionare i suoi missili, i suoi sottomarini, i suoi sistemi di difesa aerea e altri armamenti, mentre la Russia ammodernava le sue forze armate.
Il magazine afferma che, allo stato, l’esercito USA presenta 5 punti deboli importanti. Primo, le navi della marina militare sono diventate vulnerabili ai missili suolo-mare. Secondo, le basi aeree statunitensi regionali sono insufficientemente protetta da attacchi a sorpresa. Terzo, l’aeronautica militare statunitense incontra sempre più difficoltà nella riparazione dei missili portatili. Il quarto problema è che le difese contraeree moderne sono in grado di abbattere aerei a lunghissima portata. Per finire, i satelliti spia USA non sono protetti contro gli attacchi.
The Economist trae la conclusione che gli Stati Uniti hanno bisogno di dispiegare sforzi considerevoli per sviluppare tecnologia innovative, a prezzi inaccessibili per altri paesi. Tuttavia, seppure il Congresso accordasse il finanziamento necessario al Pentagono e le tecnologie fossero davvero prodotte, nemmeno questo garantirebbe agli Stati Uniti la superiorità militare. Ciò a cagione, tra l’altro, della rapida diffusione dell’informazione via internet.
A metà maggio, l’US Air Force ha chiesto 5 miliardi di dollari per lo studio di sistemi in grado di proteggere i satelliti in caso di escalation di un conflitto terrestre. Gli USA hanno indicato i principali avversari che sono, secondo il Pentagono, la Russia e la Cina.
Il giorno prima il New York Times aveva annunciato che gli Stati Uniti programmavano di stazionare armamenti pesanti, compresi carri armati, nell’Europa dell’est. La Polonia e i paesi baltici hanno confermato che effettivamente vi erano stati dei negoziati in proposito.