Il XXI° secolo, un’era di imbrogli
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Paulcraiigroberts.org, 18 gennaio 2016 (trad. ossin)
Il XXI° secolo, un’era di imbrogli
Paul Craig Roberts
Nel corso degli ultimi anni del XX° secolo, la frode è entrata nella politica estera statunitense in modo nuovo. Washington ha smantellato la Jugoslavia e la Serbia con falsi pretesti, per ragioni inconfessate. Nel corso del XXI° secolo, fatti del genere si sono ripetuti in varie occasioni. L’Afghanistan, l’Iraq, la Somalia e la Libia sono stati distrutti, e l’Iran e la Siria avrebbero subito la stessa sorte se il presidente russo non l’avesse impedito.
Gli Stati Uniti hanno anche responsabilità nell’attuale rovina dello Yemen, e Washington agisce militarmente in Pakistan senza una dichiarazione di guerra, uccidendo molte donne, bambini e vecchi con la scusa della lotta al terrorismo. I crimini di guerra perpetrati dagli Stati Uniti non hanno uguale nella Storia.
Io ho descritto questi crimini nei miei libri e nei miei articoli.
Chi ancora credesse all’innocenza della politica estera di Washington è un’anima persa.
La Russia e la Cina formano oramai un’alleanza strategica che è troppo forte per Washington. Questi due paesi agiranno per evitare che gli Stati Uniti continuino ad interferire nelle questioni che attengono alla loro sicurezza e ai loro interessi nazionali. I paesi che condividono interessi comuni con la Russia e con la Cina saranno protetti da questa alleanza. Mano mano che il mondo si andrà risvegliando e riescirà a vedere il flagello che l’Occidente rappresenta, un numero sempre più grande di paesi cercherà di collocarsi sotto la protezione della Russia e della Cina.
Gli Statunitensi sono anche in affanno sul piano economico. I miei scritti e il mio libro The failure of Laissez Faire Capitalism (Il fallimento del capitalismo del Laissez Faire), che è stato pubblicato in inglese, in cinese, in coreano, in ceco e in tedesco, mostra come Washington sia rimasta senza far niente per porvi rinedio. Rallegrandosi inoltre quando gli interessi a breve termine del management, degli azionisti e di Wall Street svuotavano l’economia statunitense, trasferendo posti di lavoro manifatturieri, know how manageriale e tecnologia, oltre che posti di lavoro ad alta competenza professionale, verso la Cina, l’India e altri paesi, talmente indebolendo l’economia statunitense che il redito medio per famiglia si è progressivamente ridotto nel corso degli anni. Attualmente il 50% degli abitanti di 25 anni vive coi genitori o i nonni, perché non riesce a trovare un lavoro che permetta loro di vivere in modo indipendente.
Questa violenza contro i giovani viene taciuta dai media statunitensi prostituiti, che continuano a propinare favole sulla ripresa economica statunitense dietro l’angolo.
Quello che viviamo realmente è così lontano da quello che raccontano i giornali, da lasciare esterrefatti. In qualità di ex professore di economia, editore del Wall Street Journal e segretario assistente del Tesoro per la politica economica, resto sbalordito per il livello di corruzione diffuso negli ambienti finanziari, al Tesoro, nelle agenzie di regolamentazione finanziaria e nella Riserva Federale. Ai miei tempi, alcuni degli attuali banchieri e rappresentanti governativi ufficiali sarebbero stati incriminati e spediti in prigione.
Attualmente negli Stati Uniti non ci sono mercati finanziari liberi. Tutti i mercati vengono truccati dalla Riserva Federale e dal Tesoro. E siccome le agenzie di regolamentazione sono controllate da coloro che dovrebbero controllare, ovviamente chiudono gli occhi e non fanno il loro lavoro, e se pure volessero fare qualcosa, non hanno in realtà alcun potere, giacché gli interessi privati sono molto più potenti della legge.
Perfino le agenzie governative di statistica sono state corrotte. I criteri di misurazione dell’inflazione sono stati selezionati con lo scopo di minimizzarla. In questo modo, non solo si risparmiano a Washington gli importi dell’adeguamento del costo della vita nella sicurezza sociale, ma si libera anche denaro per altre guerre. Minimizzando l’inflazione, il governo può inventarsi crescite del PIL, calcolando l’inflazione come se fosse crescita, esattamente come quel 5% di disoccupazione inventato dal governo, che non conta i disoccupati disperati che hanno cercato lavoro fino a quando hanno esaurito ogni mezzo di ricerca e hanno gettato la spugna. Il tasso ufficiale di disoccupazione è del 5% ma nessuno riesce a trovare lavoro. Come è possibile che il tasso di disoccupazione sia del 5%, quando il 50% delle persone di 25 anni vive coi parenti perché non ha i mezzi per farlo in modo indipendente? Come ha calcolato John Williams (shadowfacts), il tasso di disoccupazione, se si calcolano anche le persone che hanno smesso di cercare un lavoro che non esiste, è in realtà del 23%.
La Riserva Federale, che è solo lo strumento di un piccolo gruppo di banche, è riuscita a creare l’illusione di una ripresa economica dopo il giugno 2009, stampando centinaia di miliardi di dollari che non vengono iniettati nell’economia ma che vanno a gonfiare i prezzi degli attivi finanziari. La prosperità artificiale dei mercati delle azioni e delle obbligazioni è la prova che i media prostituiti esibiscono per dimostrare una pretesa crescita economica.
Il gruppetto di persone avvertite che sopravvive negli Stati Uniti, e non sono davvero che un gruppetto, sa che non vi è stata ripresa dopo l’ultima recessione e che una nuova crisi è all’orizzonte. John Williams ha sottolineato che la produzione industriale degli Stati Uniti, calcolata al giusto tasso di inflazione, non ha più raggiunto i livelli del 2008, e che è ancora diminuita.
Il consumatore statunitense è spossato, oppresso dai debiti e dalla mancanza di potere di acquisto. Tutta la politica economica degli Stati Uniti è diretta a salvare in pugno di banche di New York e non l’economia del paese.
Taluni economisti e altri complici di Wall Street negano il declino della produzione industriale, nonostante gli Stati Uniti siano oggi una economia di servizi. Alcuni economisti pretendono che i servizi di cui parliamo siano servizi di alta tecnologia e new economy, mentre in realtà barman, camerieri, venditori stagionali e ambulatori di servizi sanitari hanno rimpiazzato i posti di lavoro nel settore manufatturiero e gli ingegneri, con salari più bassi, provocando un crollo della domanda globale negli Stati Uniti. Di tempo in tempo, quando i neoliberali riconoscono l’esistenza di questo problema, accusano la Cina di esserne responsabile.
Non è affatto certo che l’economia statunitense possa rimettersi. Occorrerebbe per questo una nuova regolamentazione del sistema finanziario e il rimpatrio dei posti di lavoro e del PIL statunitense delocalizzato in altri paesi, Occorrerebbe, come dimostra Michael Hudson nel suo nuovo libro “Killing the Host”, una rivoluzione della politica fiscale che impedisse al settore finanziario di succhiare il surplus economico e capitalizzare sugli interessi delle obbligazioni.
Il governo USA, controllato da interessi economici corrotti, non permetterà mai politiche che tocchino le loro bustarelle e i profitti incassati grazie a Wall Street. Oggi il capitalismo statunitense guadagna vendendo l’economia statunitense e le persone che dipendono da essa.
Nella “America della libertà e della democrazia”, il governo e l’economia sono al servizio di interessi del tutto diversi da quelli del popolo statunitense. Questo tradimento viene tenuto nascosto da una gigantesca rete di propaganda cui provvedono gli economisti del libero scambio e i media finanziari prostituiti, ricompensati per le loro menzogne.
Quando gli Stati Uniti crolleranno, i loro Stati vassalli dell’Europa, il Canada, l’Australia e il Giappone faranno la stessa fine. Salvo ovviamente se Washington distruggerà prima il mondo con una guerra nucleare, il mondo sarà ricostruito, e il mondo corrotto e dissoluto dell’Occidente sarà allora solo una parte insignificante del nuovo mondo.