Colpo di Stato "dal volto democratico"?
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Mondialisation.ca, 10 marzo 2014 (trad. ossin)
Da Sharp a Otpor-Canvas: una insurrezione made in USA
Colpo di Stato "dal volto democratico"?
Ruben Ramos
La "non violenza": una strategia di azione violenta e militare di ingerenza e di destabilizzazione di governi costituzionali
In questa terza e ultima parte di tre articoli sul Venezuela e il golpe (colpo di Stato) che aggredisce il suo processo di trasformazione rivoluzionaria, mi occuperò di Gene Sharp, della sua lotta "non violenta", come ama definire la sua azione politica truffaldina. (Mi occuperò) dei suoi discepoli, che hanno fatto con lui, della "non violenza", esattamente il contrario, una strategia per la violenza e la distruzione con finanziamenti di istituzioni di sedizione e terrore, come L'Agenzia Internazionale per lo Sviluppo degli Stati uniti (USAID), la Fondazione per lo Sviluppo della Democrazia (NED), l'Istituto Internazionale Repubblicano (IRI), l'Istituto Internazionale Democratico (NDI), Freedom House, e anche il Congresso statunitense attraverso "l'Istituto degli Stati Uniti per la Pace" (USIP). Mi occuperà anche di OTPOR (Resistenza), una ONG nata in Serbia alla fine del secolo passato e "alma mater" di altre ONG direttamente legate al processo sedizioso delle cosiddette "rivoluzioni colorate", le "primavere arabe" e le "mani bianche" che operano attualmente in Venezuela, in Bolivia, in Ecuador e in Argentina.
Io affermo che questa "non violenza" è una strategia di azione violenta e militare di ingerenza e di destabilizzazione di governi costituzionali che siano, per qualsiasi ragione, in conflitto con gli interessi geopolitici ed economici degli Stati Uniti e della Unione Europea (UE). Una strategia funzionale e utile per produrre dei "colpi di Stato" che portano alla consegna dello "Stato fallito" o dello "Stato disgregato" nelle mani di "governi di transizione" o eletti grazie a procedure fraudolente, politicamente controllate dalla forze armate che, a loro volta, ne rispondono al Comando Combattente (COCOM) corrispondente del Pentagono nord-americano e della NATO (cosa non identica ma simile), al fine di consegnarli economicamente alla voracità del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e della banca Mondiale (BM), Serbia, Georgia, Ucraina, Kirghizistan, Egitto, Libia, Honduras, Messico, Guatemala, Colombia, per esempio.
Affermo inoltre che la "non violenza" è diventata un lucroso affare per gli "istituti" ONG, i "centri" che Gene Sharp e i suoi discepoli e comparse in diverse parti del mondo gestiscono. Questi ultimi sviluppano capacità, addestramenti, montano e manipolano dei movimenti di giovani, pubblicano dei libri, dei manuali, dei giochi interattivi che simulano situazioni di guerra e di resistenza, degli "air Soft", producono documenti, film, video, audio e fabbricano tutta la panoplia propagandista sulla stampo del sionismo israelo-statunitense e del nazismo europeo.
Chi è Gene Sharp
Sharp è un dilettante della politica nord-americana cui il commercio della "lotta non violenta" ha portato benissimo. Non tanto per l' originalità (la ventina di manuali che ha scritto è ripetitiva e noiosa), piuttosto per la scelta dei suoi mentori e sponsor. I primi, collegati a dottrine che hanno fatto della politica un esercizio perverso: Ghandi per il suo senso della politica come morale religiosa; Einstein, per la sua difesa di un potere mondiale nelle mani degli Stati Uniti (in particolare ebrei e nazionalisti statunitensi), il Dalai Lama per la sua sedizione separatista come punta avanzata per la balcanizzazione della Cina e George Kennan per il suo anticomunismo e la sua semina terrorista.
Quest'ultimo personaggio è quello che scrisse, nel 1986, la prefazione alla seconda edizione del libro di Sharp "Making Europe Unconquerable". Soprannominato "Mister X", Kennan è l'autore del "Lungo telegramma" relativo alla politica aggressiva di Stalin e della tesi del "Contenimento" come politica di lungo termine degli Stati uniti nei confronti dell'Unione Sovietica. Tesi che sottintende la cosiddetta "Guerra Fredda" e che fu all'origine della "teoria del domino" avanzata dal duo Eisenhower-Dulles e applicata al Vietnam, al Cile, al Nicaragua, al Salvador negli anni 1970 e che è stata ripresa dopo "l'11 settembre" da Bush nel contesto della lotta contro i paesi "dell'asse del male".
Tra gli sponsor di Sharp e del suo "Institut Albert Einstein", allevato dall' Università di Harvard, si trovano non solo il Congresso e il Dipartimento della Difesa, ma anche le istituzioni della sedizione e del terrore che ho prima citato, e in più la CIA e la DEA (non è un caso che il suo libro "Dalla dittatura alla democrazia" sia stato pubblicato in Birmania proprio adesso che questo "Stato fallito" è diventato il più grande fornitore di eroina degli Stati Uniti). Secondo Sharp, egli "non ha beneficiato se non indirettamente delle sovvenzioni dei suoi sponsor".
Il discepolo Robert Helvey
Colonnello dell'esercito USA, attaché militare del governo statunitense, incaricato della formazione degli attaché militari delle ambasciate, Helvey ricorda di avere conosciuto Sharp mentre cercava delle chiavi di lettura per comprendere quanto aveva visto in Birmania, quando era attaché militare degli Stati Uniti. Quello che è certo è che Helvey, di comune accordo col suo maestro, ha trasformato le velleità della "non violenza" in una strategia per la balcanizzazione degli Stati dell'ex Unione Sovietica in Eurasia alla fine degli anni 1990 e all'inizio di questo secolo. La "non violenza" assunta in un contesto di azione di guerra. Helvey dice in proposito: "I principi della guerra che si applicano ad una lotta militare sono in una relazione di grande sovrapposizione con la lotta strategica non violenta. La mobilitazione per destabilizzare un governo è una guerra e le guerre non si possono fare con successo se non mettendo in rotta l'avversario, levandogli il potere, se ciò che volete è la democrazia".
Robert Helvey
Inviato dall'Istituto Repubblicano (IRI) nel 2000, Helvey ha diretto i seminari di strategia non violenta per gli studenti del gruppo OTPOR di Serbia ed è stato direttamente coinvolto nella "rivoluzione apripista" in Serbia (2000), nella Rivoluzione Rosa (Georgia, 2003), nella Rivoluzione Arancione in Ucraina (2004) e nella Rivoluzione dei Tulipani in Kirghizistan (2005). In tutte, i movimenti studenteschi spontanei di base sono stati manipolati, trasformati in ONG amministratrici di risorse provenienti da IRI, NED, USAID. In tal modo, OTPOR, KMARA, PORA e KELKEL in Serbia, Georgia, Ucraina e Kirghizistan rispettivamente, sono riuscite a manipolare i movimenti studenteschi e popolari e le risorse allocate dalle istituzioni della sedizione e del terrore nord-americane.
Secondo Helvey, "gli studenti sono tutti più o meno dalla parte dell'opposizione, si tratta allora di rafforzarli e ottenere che diventino ancora più aggressivi di quanto non lo sarebbero naturalmente. Gli studenti, storicamente, sono stati sempre all'avanguardia dei mutamento sociali". Quello che Helvey non dice è che, accettando di essere trasformati in organismi (come una ONG) che amministrano risorse finanziarie, senza interrogarsi sulla natura delle istituzioni che li finanziano e sugli obiettivi nascosti, questi movimenti si prostituiscono e fanno della violenza un fine in sé.
Peter Ackerman
Helvey non è l'unico discepolo che mette a frutto i metodi di Sharp, anche Peter Ackerman lo fa. Presidente Fondatore del "Centro Internazionale Per i Conflitti Non Violenti" (ICNC è la sigla in inglese), una istituzione statunitense che si dedica a formare e addestrare persone a lottare per i diritti, la libertà, la giustizia, l'autodeterminazione e i governi responsabili, servendosi della resistenza civile, comprese tattiche come lo sciopero, il boicottaggio, le proteste, la disobbedienza civile. La sede è a Washington DC ed ha dei consiglieri in Africa, Asia, Europa, Medio oriente, Oceania, Unione Europea, America Latina ( http://www.nonviolent-conflict.org).
Peter Ackerman
Ackerman si autodefinisce come "una delle massime autorità mondiali in materia di conflitti senza violenza", egli è co-autore, con suo associato - e co-fondatore dell'ICNC - Jack Duval, di due libri che definisce "fecondanti" sulla resistenza non violenta: "Una forza più potente; un secolo di conflitti non violenti (2001)" e "Strategia non violenta dei conflitti: la dinamica del potere popolare nel 20° secolo". Entrambi si vendono in internet http://www.amazon.com/
La superbia di Ackerman gli viene dall'appartenenza al "Consiglio delle Relazioni estere" degli Stati uniti (CFR è la sigla in inglese), di cui è stato uno dei dirigenti. E questo sarebbe niente se non fosse che il CFR è l'istanza attraverso cui le élite del potere imperiale, non solo forniscono presidenti agli Stati Uniti e al mondo e segretari generali dell'ONU, ma in generale decidono del destino del pianeta (leggi l'articolo in proposito su www.alizorojo.com)
Ricordiamo che il CFR e "l'Istituto Reale degli Affari Internazionali (RIIA è la sigla in inglese) sono le mostruose creature dell'Istituto anglo-statunitense degli affari esteri, costituito dai leader dell'economia inglese e statunitense alla fine della Prima Guerra Mondiale (Alfred Milner, IP Morgan Jr, JD Rockefeller, A. Carnegie, i fratelli Lazard, NL Rothschild). Negli anni 1950 del secolo passato, il CFR e il suo omologo inglese RIIA decisero di assumere una fisionomia più discreta. Fu così che vennero costituiti la Conferenza di Bilderberg o "Club di Bilderberg" e la "Casa di Chattham". Dal momento che i "membri" del CFR, del Club di Bilderberg, della Trilaterale, della CIA, di Carnegie, della Rand Corporation e degli altri pensatoi del potere imperiale sono intercambiabili, Ackerman e il suo ICNC non solo dei semplici "folli" dello scacchiere della sedizione mondiale.
Ackerman ha presieduto, tra il 2005 e il 2009, il Consiglio di Amministrazione di Freedom House, uno dei più grandi think tank della sedizione e del terrore. Creato nel 1941, la sua storia è segnata dall'interventismo nei paesi dell'ex- Unione Sovietica, dell'Africa, dell'Asia, dell'America Latina e dei Caraibi. Il pretesto centrale è stato la lotta contro il comunismo fino alla fine della Guerra Fredda, e oggi sono il terrorismo e le dittature che gli servono da pretesto. Ha contribuito al Piano Marshall, ha diretto la formazione dell'Alleanza dell'Atlantico Nord e la costituzione della NATO.
Ha sostenuto tutte le aggressioni che questa forza bellicosa ha effettuato nelle diverse parti del mondo, finanziando "compagnie" di mercenari (come in Iraq, in Afghanistan, in Libia e attualmente in Siria). Dagli anni 1960 ha mantenuto la rivoluzione cubana in uno stato di assedio permanente, col pretesto della difesa dei diritti umani. . Negli anni 1980, Freedom House ha fatto missioni per sostenere i candidati di destra e "forze democratiche di centro" contro i movimenti di liberazione del Nicaragua e di El Salvador.
Dopo l'autodistruzione delle Torri Gemelle, Freedom House ha concentrato il suo campo di azione nell'Asia centrale e in Medio Oriente. Dal 2001, Freedom House ha assicurato, grazie a uffici su piazza - che lavorano direttamente coi gruppi locali per favorire interventi statunitensi - una presenza globale crescente in Ucraina, Polonia, Ungheria, Bosnia, Serbia, Giordania, Messico e in molti paesi dell'Asia Centrale.
Durante la presidenza di Ackerman, Freedom House ha pubblicato due studi che danno conto della sua ingerenza negli affari interni di altri paesi. La prima, "Survey of Women's Rights in the Middle East and North Africa", individua e analizza le istituzioni che hanno contribuito alla diseguaglianza di genere nella regione, e "Come si ottiene la libertà", nella quale si individuano le tattiche e le forze che hanno maggiormente contribuito a realizzare le cosiddette "transizioni democratiche" nei tre decenni scorsi.
Attraverso il Centro per la libertà religiosa, Freedom House ha prodotto un rapporto sull'influenza del governo saudita nella diffusione di una letteratura dell'odio in alcune moschee statunitensi ed esaminato l'impatto della imposizione della sharia sulla libertà religiosa, e sui diritti delle donne e gli altri diritti umani in un altro, più ampio studio, "Radical Islam's Rules".
Lavora in stretto contatto con gruppi di destra indicati come "riformisti democratici" nel proprio paese. Si arroga la funzione di "catalizzatore" della libertà attraverso un rafforzamento della società civile, la promozione di governi aperti, la difesa dei diritti umani e il flusso asimmetrico di informazioni e di idee. Il suo interventismo poggia su problematiche sensibili come possono essere: la giustizia, la corruzione, lo sviluppo della società civile, la governabilità democratica, le elezioni, la libertà di internet, i traffici, lo sviluppo della leadership, la libertà religiosa, lo stato di diritto, i diritti umani, la libertà dei media, la tortura, i diritti delle donne. Non dico altro per ragioni di spazio, ma i punti di raccordo tra Freedom House e l'ICNC di Ackerman e l'IAE di Sharp non furono affatto casuali.
York-Zimmerman Inc
Un'altra delle istituzioni della "non violenza" è la "produttrice indipendente" di documentari York-Zimmerman Inc del cineasta e oratore Steve York e della documentarista Myriam Zimmerman. I due riuniscono una traiettoria di sedizione e di servilismo al fianco del colonnello Helvey e dell'ICNC di Ackerman e Duvall. Y/Z si presentano come produttori indipendenti con sede a Washington DC e insigniti di premi per la loro difesa della fede, della giustizia e della rivoluzione. I loro documentari vengono proiettati in sale, aule scolastiche, centri comunitari e luoghi di lavoro. Sono stati tradotti in almeno una dozzina di lingue e apprezzati dai cittadini che lottano per i loro diritti dovunque, dagli Stati Uniti fino all'Afghanistan, l'Algeria, la Bielorussia, la Cina, Cuba, la Siria, il Venezuela, lo Yemen e lo Zimbabwe. ( http://www.yorkzim.com).
Steve York
OTPOR e CANVAS: sedizione e corruzione
Uno dei gruppi che utilizzò la pratica politico-militare delle tesi di Sharp-Helvey-Ackerman per il rovesciamento dei governi fu OTPOR (Resistenza) che nacque in Serbia nel circuito del Partito Democratico (PD), durante la lotta per cacciare Slobodan Milosevic. In seguito OTPOR si separò dal PD, senza peraltro giungere mai ad una rottura completa. Rovesciato Milosevic, nel 2000, OTPOR decise di presentarsi da sola alle elezioni. Il fallimento fu clamoroso (2% dei voti) e venne provocato dalla denuncia dei suoi oscuri legami con la NED e l'IRI, oltre che con Freedom House. Questi legami e i finanziamenti congiunti sono stati documentati e certificati dalle stesse istituzioni finanziatrici e possono essere consultati in internet, grazie alle ricerche del giornalista Roger Cohen pubblicate sul New York Times.
Nel 2004, Srda Popovic e Slobodan Dinovic, due dei principali leader di OTPOR, hanno organizzato un commercio lucrativo che consisteva nell'esportare la loro immagine e la loro storia trasformata in ideologia per la cospirazione al livello internazionale con un finanziamento statunitense, creando il "Centro per l'azione e la Strategia Non Violenta applicata" (CANVAS è la sigla in inglese), conosciuto anche come LONA.
Nel 2006, questi due ex OTPOR, più André Milivolevic, un altro ex dirigente, pubblicarono "Lotta non violenta. I 50 punti cruciali", col sostegno economico dell'Istituto Nord-Americano per la Pace, i cui fondi provengono dal Congresso statunitense. La traduzione e gli adattamenti furono del Centro Internazionale per i Conflitti Non Violenti (ICNC) di Ackerman, che maneggiava allora fondi di Freedom House. Il libro apparve a Belgrado, in Serbia, lo stesso anno. Divenne la Bibbia dei movimenti cospirativi, sediziosi e di terrore nei paesi arabi (Primavere arabe) e in America Latina (Manos Blancas), come o addirittura più dei libri di Gene Sharp, Helvey e Ackerman. E' che, a differenza di questi ultimi, il libro di CANVAS/LONA riunisce le qualità di un contenuto didattico di incitamento a dei diagrammi chiari, articolazioni di immagini, icone, casi, citazioni, esempi con direttive che facilitano l'assimilazione di un contenuto ideologico che prepara all'azione.
Il libro ha introdotto e sostenuto il lavoro di LONA in più di 100 paesi, tra cui la Palestina, l'Arabia Saudita, l'Oman, il Sudan, lo Yemen, l'Iraq, lo Zimbabwe, la Birmania, la Somalia, il Marocco, il Sahara Occidentale, la Papuasia Occidentale, l'Eritrea, la Bielorussia, l'Azerbaijan, Tonga, l'Ucraina, la Georgia, la Tunisia, l'Egitto, la Libia, la Siria, l'Iran, il Venezuela, la Bolivia, l'Ecuador, l'Argentina.
In tutti questi paesi, e in quelli non citati ma che si aggiungono alla lista, CANVAS assicura la riproduzione di una mentalità fondamentalista e settaria nella distruzione della cultura, il terrore e la morte e la de-istituzionalizzazione sociale e politica, che "aprono brecce" ai regimi di transizione per consolidare gli "Stati falliti".
Formazione e addestramento
1. La formazione e l'addestramento assicurati da CANVAS/LONA vengono forniti a richiesta dei gruppi "insorti", ONG, governi e istituzioni, indotte dalle organizzazioni di assistenza internazionale (BM,BID,USAID), la CIA, la DEA, e dalle corporation transnazionali. A seconda dell'ampiezza degli obiettivi auspicati, CANVAS/LONA realizza una "analisi della situazione" per ottenere una comprensione del conflitto e delle forze in campo. Stabilisce una linea direttiva per prevedere gli effetti e gli impatti negli scenari della "lotta non violenta" e procede alla sua pianificazione strategica, utilizzando tattiche da guerra.
Nell'analisi relativa al Venezuela, realizzata nel 2010, ha considerato "alleati potenziali" dell'opposizione, tra gli altri, i partiti politici di opposizione, gli studenti, le corporation, sindacati e associazioni professionali, i giornalisti, medici, ingegneri, avvocati, la federazione contadina, la federazione venezuelana degli insegnanti, Federcamera, Fedengas, i lavoratori dello spettacolo e della cultura, le comunità di emigrati, le associazioni di cittadini, i collegi Fe y Alegria, il Rotary Club, i giocatori di baseball negli Stati Uniti, la FIFA, gli ex lavoratori del petrolio, la Chiesa Cattolica, i professori universitari.
2. Un altro metodo di lavoro sono i consigli dati ai movimenti relativi all'azione a all'ottimizzazione dei leader, preventivamente individuati e valutati da loro (come è accaduto per Henrique Capriles, Leopoldo Lopez, Alexandra Belandria, Yon Goicochea, citati nella "Analisi della situazione in Venezuela- CANVAS 2010".
L'addestramento può esser fatto in loco o nei centri e istituzioni delle università statunitensi o europee, coi quali Canvas ha degli accordi. (a) La John F. Kennedy School of Governement dell'Università di Harvard, da cui è passato Leopoldo Lopez e dove Srdja Popovic e Slobodan Djinovic (i due di OTPOR) tengono corsi sull'applicazione strategica della "Aìzione non violenta" dal 2011, comprendenti letture, discussioni e l'elaborazione di progetti concreti. (b) Il Centro degli Affari Internazionali dell'Università di Harvard. (c) Il "Programma sulle Sanzioni Non Violente e Sopravvivenza" (PONSAC, è la sigla in inglese), creato da Gene Sharp e che dipende dal Centro degli affari Internazionali dell'Università di Harvard. (d) Il "Progetto OEA/HARVARD" che riunisce il "Centro degli Affari Internazionali dell'Università di Harvard" e la "Unità per la Promozione della Democrazia dell'OEA".
3. Un altro metodo sono i viaggi dei giovani leader in Serbia, Spagna, Italia, Polonia, Germania, Norvegia, sovvenzionati dalle istituzioni summenzionate, nella UE, all'ONU, per beneficiare di addestramenti che saranno poi riprodotti nei loro paesi di origine con altri componenti dei gruppi cospirativi, soprattutto studenti delle scuole cattoliche e giovani "lumpen"), che saranno istruiti nelle tattiche di attacco e di fuga, fabbricazione e uso di esplosivi domestici, uso di armi da fuoco, incendio di veicoli, blocchi stradali, distruzioni di proprietà private, assalto di edifici istituzionali, sabotaggio, produzione di caos e conflitti, intimidazioni, saccheggio di centri commerciali, metodi di propaganda attiva, attivazione del modello ARC (Azione, Reclutamento, Formazione). Nel caso del Venezuela, tutto ciò è documentato nei blog dei gruppi cospirativi ( http://otporvzla.blogspot.com/), dalle testimonianze di
coloro che sono stati addestrati ( http://www.youtube.com/watch ) e dalle inchieste dell'avvocato e giornalista Eva Golinger.