ProfileIntervento, 21 febbraio 2018 - Melanchon progetta un’alleanza con forze della sinistra europea come Die Linke, e anche Potere al Popolo. Escludendo esplicitamente ogni possibile intesa con Varoufakis (nella foto, Jean Luc Melanchon e Yanis Varoufakis)

 

 
Tra Melanchon e Varoufakis
Nicola Quatrano
 
Domani, davanti a Palazzo Chigi, De Magistris batterà un colpo in questa campagna elettorale che lo vede ai margini, avvertito forse del grave rischio che un’assenza dalla scena comporta, in una politica che si alimenta ormai solo dell’infilarsi quotidiano nel circuito chiuso tra vita, televisione e social. L’occasione è data dal pignoramento di 24 milioni di euro per debiti antichi, dei quali dovrebbe farsi carico il governo. Una questione che avrebbe potuto essere gestita più efficacemente cercando una mediazione istituzionale, come è stato in occasione del recente decreto spalmadebiti varato dal Governo, che ha dato all’amministrazione cittadina un po’ di tregua sul fronte del disastro finanziario. Il Sindaco preferisce però cavalcare politicamente la vertenza (anche a rischio di gravi danni per la città), forse appunto per segnalare la sua presenza, e magari anche per creare un diversivo rispetto al piano “lacrime e sangue” e di privatizzazioni che si accinge a varare.
 
Jean Luc Melanchon (a sinistra) e Yanis Varoufakis (a destra)
 
L’iniziativa segue una intervista programmatica a Micromega, nella quale De Magistris annuncia una discesa in campo alle Europee del 2019, alle Regionali e poi alle Comunali. Esprime scarsa fiducia sulle possibili performance delle esperienze che stanno tentando di dare una rappresentanza politica alla sinistra (LeU e Potere al Popolo), sfiducia verso la capacità di tenuta del Movimento 5 stelle. E si propone in sostanza come una specie di Motore Immobile intorno al quale dovranno ruotare tutti gli altri. “Dopo il 4 marzo, (Potere al Popolo) rappresenterà una gamba dal basso del progetto politico comune”, ha detto. E, quanto ai Grillini, anche se prenderanno il 30% sarà comunque una sconfitta, perché non hanno alleati. Anche loro dovranno quindi rivolgersi a DemA, e inserirsi nell’orbita di questo sole.
 
Programma ambizioso, non c’è dubbio, sul quale occorrerebbe almeno sentire cosa ne pensano i diretti interessati. Che ne frattempo fanno politica e occupano spazi che non saranno – credo – troppo propensi a regalare ad altri. E già si intravvedono i primi seri problemi, proprio con quella “gamba dal basso” costituita da Potere al Popolo. Nei giorni scorsi la lista di estrema sinistra ha ricevuto un endorsement importante da parte di Jean Luc Melanchon, leader del raggruppamento “France Insoumise” che ha raggranellato alle ultime presidenziali francesi quasi il 20 %. Melanchon è venuto a Napoli, ha visitato l’ex OPG. In mattinata aveva avuto anche un incontro con De Magistris, dai toni un po’ freddini, stando almeno al post di quest’ultimo su Facebook. La vicenda, lungi dall’essere trascurabile, rischia di avere effetti importanti sulla road map politica delineata dal Sindaco, visto che il primo appuntamento elettorale di DemA sarà quello delle Europee del 2019, alle quali parteciperà in alleanza con il Diem25 di Yanis Varoufakis. Ed è proprio a queste elezioni che on , dal quale lo dividono molte cose. Il leader francese, col suo “Plan B”, è infatti molto critico verso la UE e favorevole ad una rinegoziazione dei trattati europei che non esclude l’uscita; il fallimentare ex ministro delle Finanze greco è piuttosto fautore di un’Europa più forte e più integrata. Ed è assolutamente contrario ad ogni idea di uscire dalla UE, tanto da avere sostenuto, alle presidenziali francesi, il rampollo di casa Rothschild, Emmanuel Macron, invece di Melanchon.
 
Interessante capire dunque come intenda schierarsi la pretesa “gamba dal basso” di DemA: con Melanchon, o con Varoufakis-De Magistris? Certo dipenderà anche dai risultati delle elezioni del 4 marzo. Ma, se la scelta fosse per il primo, i calcoli di De Magistris si dimostrerebbero quanto meno sbagliati. Più che il Motore Immobile, rischierebbe di assomigliare ad un motore in panne.  
   
 
 
 
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