Elogio delle Potenze non democratiche
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Intervento, 23 febbraio 2018 - Gli USA sono una “democrazia”, ma vi rovinano la vita. La Cina è una “dittatura”, ma vi dà la pace. Alla fine, non è tutto così male nel “revisionismo” !
Oumma, 21 febbraio 2018 (trad. ossin)
Elogio delle Potenze non democratiche
Bruno Guigue
“Torna lo scontro tra democrazie e regimi autoritari alla vecchia maniera. Tre giorni di dibattito alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza hanno prodotto questa diagnosi: l’Occidente si sente assediato, sfidato, destabilizzato. E si sono fatti i nomi dei colpevoli: la Russia e la Cina, queste due potenze « revisioniste » che sfidano l’ordine mondiale liberale e seminano dissenso negli Stati Uniti e in Europa”. Un pezzo di bravura questa invettiva! Pubblicata in La Croix del 18 febbraio 2018 per la penna di François d’Alençon, ha la pretesa di riassumere la conferenza annuale sulla sicurezza che si è tenuta a Monaco dal 16 al 18 febbraio. Siccome condensa perfettamente la pappa per gatti che è oggi il discorso ufficiale nei paesi occidentali, merita che se ne parli.
Si legge dunque che “Torna la lotta tra democrazie e regini autoritari alla vecchia maniera”. Stando al nostro analista, queste povere democrazie tremano come foglie. E’ inquietante, confessiamolo. Pensare che regni la paura, che gocce di sudore imperlino la fronte di Europei verdi di spavento. “Assediati, sfidati, destabilizzati”, l’Occidente se la fa nei pantaloni? Ma di che cosa ha paura precisamente? Secondo le cifre del 2016 (ultimo anno per il quale si dispone di dati completi), la NATO ha un bilancio militare di 920 miliardi di dollari, vale a dire 19 volte quello della Russia (48 miliardi). Ma come? Schierate 19 carri armati d’assalto contro uno solo del vostro presunto avversario, avete 19 missili contro l’unico missile del cattivo che vi sta di fronte, e vi sentite “assediati, sfidati, destabilizzati”. C’è un problema logico, no? Le nostre valorose democrazie sono così fragili?
A meno che, ovviamente, questo discorso singolarmente allarmista sia solo polvere negli occhi. “E’ il terzo anno consecutivo che abbiamo accresciuto la nostra spesa militare”, ha dichiarato con fierezza il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, nel giugno 2017. Fermamente decisa a garantire la pace mondiale, l’organizzazione aveva annunciato nel 2014 che avrebbe portato l’impegno militare degli Stati membri al 2% del PIL. Ecco una cosa seria! E’ chiaro che, alla vigilia di una nuova invasione barbarica, l’Occidente debba porsi in una condizione di autodifesa. Se ci sono tanti teppisti alle nostre porte, niente è più naturale che riempire gli arsenali per “rassicurare” popolazioni cui è stato messo spavento. Questo massiccio riarmo farà felice qualcuno, non dubitiamo, tra quelle multinazionali delle armi che, nemmeno per un istante, immaginiamo possano esercitare la minima influenza sui governi.
Di chi la colpa? Indovinate. “Si sono fatti i nomi dei colpevoli: la Russia e la Cina, queste due potenze « revisioniste » che sfidano l’ordine mondiale liberale e seminano dissenso negli Stati Uniti e in Europa”, prosegue valorosamente il nostro analista de La Croix. Già si sapeva, ma adesso è confermato. Da sempre la Russia è il centro dell’Impero del male. Questa bestia feroce è capace di tutto. Non è forse riuscita a fare eleggere un presidente statunitense creando dei profili Facebook ? Per degli Occidentali lavorati ai fianchi dai media, è chiaro: la Russia è pronta a gettarsi su di noi con la bava alla bocca. Ma con che cosa ci minaccia, esattamente? Secondo lo IHS Markit citato da Le Point del 12 dicembre 2016, Mosca ha ridotto il suo budget militare da 51,8 a 48,4 miliardi. Diavolo! Non si capisce più niente. Fosse un trucco diabolico? Con la sua perfidia abituale, il Cremlino avrebbe disarmato al solo scopo di ingannare il nemico?
Però non ci sono dubbi. E’ la verità, perché tutte le fonti sono concordi. Allora ecco, tutto si fa chiaro! Col 40% del totale delle spese militari mondiali e 725 basi militari all’estero, gli USA difendono eroicamente la pace nel mondo. Con 4 basi militari all’estero e un budget militare che rappresenta 1/13 di quello degli USA, è evidente che la Russia prepari l’apocalisse. Se le manovre della NATO vengono fatte proprio alle frontiere occidentali della Russia, è per impedire a Mosca di fare lo stesso alla frontiera messicana. Se gli USA hanno 12 portaerei, è per difendere le loro frontiere, mentre l’unica portaerei russa, si sa bene, è ormeggiata davanti a Manhattan. Se Washington utilizza i terroristi in Siria, è per contribuire alla stabilità del Medio Oriente, mentre Mosca si propone solo di saccheggiare le risorse petrolifere della regione. Ecco, la messa è detta. Che il nostro analista de La Croix se rassicuri: “l’ordine mondiale liberale” caro al suo cuore è ben custodito.
Da mezzo secolo, Cubani, Vietnamiti, Cileni, Nicaraguensi, Somali, Sudanesi, Iracheni, Afghani, Libici, Venezuelani, Siriani e Yemeniti avrebbero volentieri fatto a meno della generosità dello zio Sam. Ma è più forte di lui. Il leader del “mondo libero” non può fare a meno di far loro assaporare le virtù pedagogiche del napalm, dell’agente Arancio, dei B52, delle munizioni a uranio impoverito, degli embargo “per la pace” e dei bombardamenti “per la democrazia”, per non parlare delle orde di Al-Qaeda e dei suoi alter-ego lanciati come una nube di cavallette per seminare il “caos costruttivo” e preparare il “nuovo ordine mondiale”. Non ci riesce proprio. Di fronte a tali fuochi di artificio, due cose sono certe. Resi martiri dai loro “salvatori”, questi popoli sono stufi dei “valori universali” portati dall’Occidente, e sono favorevoli all’avvio di un inizio di “minaccia” russa o cinese.
Perché le “potenze revisioniste” hanno un orribile difetto: non si ingeriscono negli affari interni degli altri. La Cina, tanto quanto la Russia, non cerca di espandersi al di là della sua sfera di influenza naturale. Non pratica il “regime change” all’estero. A voi non piacerebbe vivere come i Cinesi? Nessun problema, non hanno alcuna intenzione di assimilarvi. L’Impero di Mezzo non fa proselitismo. Gli Occidentali vogliono esportare la democrazia per massimizzare i loro profitti, mentre i Cinesi vogliono massimizzare i loro profitti per sviluppare il loro paese. Negli ultimi 30 anni, la Cina non ha fatto alcuna guerra ed ha moltiplicato il suo PIL per 17. Nello stesso periodo, gli USA hanno fatto una decina di guerre e aggravato il loro declino. I Cinesi hanno salvato 700 milioni di persone dalla povertà, mentre gli USA destabilizzano l’economia mondiale vivendo a credito. Il risultato è che, in Cina, la miseria diminuisce, mentre negli USA cresce. Gli USA sono una “democrazia”, ma vi rovinano la vita. La Cina è una “dittatura”, ma vi dà la pace. Alla fine, non è tutto così male nel “revisionismo” !