Come George Soros controlla la CEDU
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Intervento, 17 maggio 2020 - Rivelazioni sensazionali provenienti dall'Europa documentano la grande influenza esercitata dalle Open Society Foundations di George Soros sulla CEDU - Corte europea dei diritti umani (nella foto, George Soros)
voice of europe, 14 maggio 2020 (trad.ossin)
Come George Soros controlla la CEDU
voice of europe
Rivelazioni sensazionali provenienti dall'Europa documentano la grande influenza esercitata dalle Open Society Foundations di George Soros sulla CEDU (Corte europea dei diritti umani), che è stata fondamentale per imporre la politica di "frontiere aperte" a paesi come l'Italia
Nel 2012, la Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) ha emesso l’importante sentenza nel caso emblematico di "Hirsi Jamaa e altri contro l'Italia", che ha stabilito che i paesi europei non potevano "respingere" i migranti illegali, pena l’applicazione di sanzioni per centinaia di migliaia di euro. Il caso era patrocinato da una rete di avvocati e ONG sponsorizzati da Soros, che erano riusciti a rintracciare in Libia 22 migranti somali ed eritrei respinti nel 2009, e che hanno portato i loro casi a Strasburgo.
Ora, un rapporto dell'attivista statunitense conservatore Jay Sekulow, dell’European Centre for Law and Justice (ECLJ), ha rivelato che le ONG legate alla Open Society Network hanno una grande influenza sulla CEDU e molti dei suoi giudici sono legati a queste organizzazioni. Il rapporto ha individuato sette ONG attive presso la Corte e ha accertato che alcuni giudici della Corte sono ex dipendenti di queste ONG. Almeno 22 dei 100 giudici che hanno prestato servizio presso la CEDU dal 2009 sono ex dipendenti o leader di queste sette ONG, afferma il rapporto.
Le ONG sono il Centro AIRE (Consigli sui diritti individuali in Europa), Amnesty International, Commissione internazionale dei giuristi (ICJ), Rete dei comitati e delle fondazioni di Helsinki, Human Rights Watch (HRW), Interights (Centro internazionale per la protezione giudiziaria dei diritti umani) e Open Society Foundation (OSF) e le sue varie branche, in particolare Open Society Justice Initiative (OSJI).
“L'Open Society Network si distingue per il numero di giudici ad essa collegati e per il fatto che finanzia effettivamente anche le altre sei organizzazioni indicate nel rapporto. La influente presenza della Open Society e delle sue affiliate è problematica sotto vari profili. Ma la cosa più grave è che 18 dei 22 giudici hanno deciso casi in cui era parte l'organizzazione della quale erano stati in precedenza militanti".
Il rapporto ha identificato 88 casi problematici negli ultimi 10 anni: "Solo in 12 casi i giudici si sono astenuti a causa dei loro rapporti con una ONG coinvolta". Il think tank ha definito la sua valutazione "bassa", poiché non ha tenuto conto degli stretti legami finanziari dell'OSF con molte altre ONG.
“Questa situazione è grave e mette in discussione l'indipendenza della Corte e l'imparzialità dei giudici. Questi conflitti devono essere risolti immediatamente". La relazione propone di prestare maggiore attenzione alla scelta dei candidati alla carica di giudice, evitando la nomina di attivisti e militanti, per garantire la trasparenza degli interessi e dei legami tra richiedenti, giudici e ONG e per formalizzare le procedure di interdizione e decadenza.
Mentre molti blog e siti Web alternativi hanno coperto le rivelazioni esplosive del rapporto, esso è stato inspiegabilmente ignorato dai media mainstream. Questa settimana il Ministero degli Esteri russo lo ha commentato in un comunicato stampa ufficiale, affermando che il rapporto "ha attirato la nostra attenzione", anche perché la Russia ha "ripetutamente segnalato ai suoi colleghi del Consiglio d'Europa" casi di ONG occidentali per i diritti umani "che hanno espresso implicita ed esplicita influenza sulla CEDU”.
"Riteniamo che i nostri colleghi del Consiglio d'Europa e gli Stati membri dell'organizzazione dovrebbero prestare attenzione a questo rapporto, che può fornire un prezioso "spunto di riflessione" nel contesto della riforma CEDU in corso. La Russia ha sempre sostenuto una Corte europea forte ma non politicizzata. Una attenta considerazione, da parte di tutti, delle carenze che caratterizzano le attività della CEDU, in vista di profonde riforme, dovrebbe consentire di adeguare e, in definitiva, minimizzare gli effetti collaterali ‘politici’ collegati alla sua attività", ha affermato il ministero degli Esteri russo. Il presidente russo Vladimir Putin ha interdetto le ONG di Soros nel 2015, affermando che "hanno costituito una minaccia sia per la sicurezza dello Stato che per la costituzione russa". Gli osservatori russi spesso accusano Soros di aver iniziato la guerra in Ucraina e attizzato il conseguente conflitto tra Russia e Occidente.
A dicembre, il procuratore generale degli Stati Uniti William Barr ha messo in guardia contro simili casi di "Lawfare" della Open Society, nel tentativo di influenzare l'esito delle elezioni per i pubblici ministeri negli Stati Uniti. "C'è questo recente sviluppo [cui] è arrivato George Soros, in primarie in gran parte democratiche dove non c'è stata molta affluenza elettorale e dove ha messo molti soldi per eleggere persone che non supportano molto le forze dell'ordine e non considerano compito dell’ufficio quello di portare al processo e perseguire i criminali, quanto il rispetto di altre agende sociali ", ha detto Barr a Martha MacCallum su Fox News. "Hanno iniziato a vincere in diverse città e, a mio avviso, non hanno dato il giusto sostegno alla polizia".
L'anno scorso, Gateway Pundit ha rivelato i legami tra Soros e le origini ucraine di Spygate Conspiracy. Adesso che le indagini di Spygate volgono al termine, i governi occidentali devono prendere seriamente in considerazione l’idea di seguire l'esempio della Russia e dichiarare Soros e Open Society Foundations una potenza straniera ostile.
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